Toscana

In Toscana è boom di affitti. Il record va a Santa Croce sull’Arno

Sono in linea con la media regionale della Toscana (16,6%) le percentuali di contratti di locazione che vengono stipulati a Massa – Carrara (4° posto regionale con il 16,3%), Pistoia e Prato (5° posto ex-aequo e 15,9%). Meno utilizzati gli affitti in provincia di Arezzo (6° posto e 15%), Grosseto (7° posto e 14,5%) e Lucca (8° posto e 14,1%).

Il comune toscano con la più alta densità di locazioni (25,9% di famiglie in affitto) è Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa. Fra le grandi città si distinguono Pisa (2° posto in regione con il 24,7%), Firenze (6° posto con il 21,9%) e Livorno (7° posto con il 21,6%), anche se, in generale, gli affitti tendono a concentrarsi nei centri urbani più piccoli. Le famiglie ricorrono di più agli affitti nel comune fiorentino di Marradi (3° posto con il 24,1%), a Portoferraio (4° posto con il 24%) nel livornese e a Montecatini – Terme (5° posto con il 23,7%) nel pistoiese. Seguono in coda alla classifica Pontedera (8° posto con il 21,3%) nel pisano, Colle di Val d’Elsa (9° posto con il 21,2%) nel senese e Aulla (10° posto con il 20,8%) in provincia di Massa – Carrara.

«In Italia fino ad oggi – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – a livello normativo si è pensato soprattutto ai proprietari d’immobili e molto meno a chi va in affitto. Sarebbe necessaria una politica organica sulle locazioni prevedendo un piano di agevolazioni fiscali che coinvolga gli studenti, le giovani coppie, le famiglie in difficoltà ma anche gli stessi locatori come avviene in tanti altri Paesi europei. Del resto, anche da noi sta cambiando la visione culturale dell’affitto: non è più una soluzione transitoria. In Italia abbiamo visto piuttosto ridursi nel tempo quel poco di agevolazioni che esistevano. Con la tassazione fissa al 21% della cedolare secca – prosegue Spronelli – certamente si è avviato un percorso virtuoso. L’ulteriore riduzione dal 21 al 10% della cedolare secca quando si applica il canone concordato ha dato un’accelerazione. Nelle due grandi città italiane dove è più alta la quota di persone in affitto, il canone concordato, però, non può essere applicato perché i prezzi non vengono aggiornati. A Milano sono fermi da 16 anni e Napoli da 12. Basterebbe che le amministrazioni comunali convocassero le parti. Questo significa che il proprietario paga il doppio di tasse e l’inquilino non può beneficiare di un canone calmierato e detrazioni fiscali, nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale».

Fra le regioni italiane dove si ricorre molto all’affitto, la Toscana occupa il 9° posto (con il 16,6%) in una graduatoria dominata da Campania (1° posto e 24,4%), Valle d’Aosta (2° e 22,5%), Liguria (3° e 22,2%) e Piemonte (4° e 22,1%). Percentuali molto basse di persone che utilizzano la locazione in Molise (ultimo con il 10,9%), Basilicata (penultima con l’11,9%) e Sardegna (terzultima con il 12,5%).

Dopo Marradi e Firenze, San Piero a Sieve è la città sul territorio fiorentino in cui i contratti di locazione sono più utilizzati (3° posto con il 20,4%) al contrario di Capraia e Limite (ultima in graduatoria con il 10,2%), Vinci (penultima con il 10,6%) e Reggello (terzultima con il 10,7%).

Castelnuovo di Garfagnana è il primo comune lucchese per numero di case in affitto (1° posto con il 18,4%) seguito da Altopascio (2° posto con il 18,2%) e Lucca (3° posto con il 17,2%). In coda alla graduatoria provinciale il comune di Minucciano (ultimo con il 3,3%), Stazzema (penultimo con il 7,6%) e Camporgiano (terzultimo con l’8,4%).

A Prato si concentra la maggior parte dei nuclei familiari che ricorrono alle locazioni (1° posto in provincia con il 17,1%). Seguono Montemurlo (2° posto con il 14,3%), Poggio a Caiano (3° posto con il 12,9%), Carmignano (4° posto con il 12,4%), Cantagallo (5° posto con il 9,6%), Vernio (6° posto con il 9,4%) e Vaiano (7° e ultimo posto con il 9%).

Con una percentuale del 20,7% è Porto Azzurro, dopo Portoferraio e Livorno, il comune livornese dove vivono più famiglie in affitto. Poco diffuse le locazioni a Marciana (ultima in provincia con il 6,6%), Marciana Marina (penultima con il 10,5%) e San Vincenzo (terzultima con l’11,5%).

Nel pistoiese, dopo Montecatini – Terme, le locazioni spopolano a Pescia (2° posto in provincia con il 17,8%) e Pistoia (3° con il 17,1%). Pochi gli affittuari di Piteglio (ultima nella graduatoria provinciale con l’8,9%), Marliana (penultima con il 9,3%) e Montale (terzultima con il 9,5%).

Sul territorio pisano i contratti di affitto sono meno usati a Terricciola (ultimo in graduatoria provinciale con il 10,1%), Crespina (penultimo alla pari con Capannoli con il 10,2%) e Calcinaia (terzultimo con il 10,8%).

In provincia di Arezzo, si registra un boom di affitti nel capoluogo (1° posto con il 18,7%), a Folano della Chiana (18,1% e 2° posto) e Pieve Santo Stefano (18% e 3° posto). Vivere in affitto non piace agli abitanti di Pergine Valdarno (ultimo posto in provincia con il 7,8%), Chiusi della Verna (penultimo con l’8,5%) e Castelfranco di Sopra (terzultimo con il 7,8%).

I comuni del territorio di Massa – Carrara con più famiglie in affitto, dopo Aulla, sono Carrara (2° posto in provincia con il 20,7%) e Villafranca in Lunigiana (3° posto co il 17,7%). Locazioni poco diffuse a Fivizzano (ultimo con il 9,4%), Bagnone (penultimo con il 10,5%) e Tresana (terzultimo con il 10,7%).

Le città senesi dove si segnala un’alta densità di affittuari, oltre a Colle di Val d’Elsa, sono Poggibonsi (2° posto in graduatoria provinciale con il 20,6%) e Siena (3° posto con il 20,4%). Si fa poco ricorso agli affitti Piancastagnaio (ultima in provincia e 9,2%), Sarteano (penultima e 10,9%) e Abbadia San Salvatore (terzultima e 11%).

In provincia di Grosseto locazioni al top soprattutto a Follonica (1° posto nella graduatoria provinciale con il 16,7%), Orbetello (2° posto con il 16,6%) e Grosseto (3° posto con il 16,3%). Le percentuali più basse di contratti d’affitto si registrano a Sorano (ultima in provincia con il 7,3%), Magliano in Toscana (penultima con l’8%) e Campagnatico (terzultima con il 9,7%).