Toscana
Calambrone, alla «Stella Maris» un orto per «curare» bambini e adolescenti
Come ogni buon contadino che si rispetti hanno seguito le fasi lunari, seminando ortaggi, erbe aromatiche e fiori e mettendoli a dimora nella Serra, per poi piantarli nel vicinissimo orto giardino. Con pazienza hanno dissodato, zappato e concimato il terreno, arricchendolo con terra buona. Con pazienza hanno curato le piantine vedendole crescere per poi raccoglierne i frutti, soddisfatti del duro lavoro. Non stiamo parlando di un’azienda agricola, ma del nuovo e bellissimo progetto che l’Istituto di Riabilitazione Neuropsichiatrica (IRC) della IRCCS Fondazione Stella Maris ha dato vita per i piccoli pazienti. Già perché prendersi cura delle piante insegna anche a prendersi cura di sé, riscoprendo capacità e stimolazioni sensoriali importanti. E’ questo il senso della serra di orto floricoltura che il team di Patrizia Masoni, neuropsichiatra infantile e Direttore IRC ha messo a disposizione per tutti quei bambini e ragazzi con bisogni speciali per migliorare sotto il profilo cognitivo, emotivo, sociale, affettivo e prassico ((favorisce gesti coordinati e consapevoli).
Un progetto che ha ricevuto il sostegno degli stessi operatori della Stella Maris, dei genitori dei bambini e di tanti amici che hanno gettato le basi di questa bella realtà. Tra questi la Fondazione ringrazia Confcommercio e Confristoratori per il supporto, ABIO per avervi creduto da subito, Pub Route 66 di Asciano Pisano per l’aiuto entusiastico e lo sponsor «L’Orto Fruttifero» di San Giuliano Terme per il sostegno che offre al progetto, fornendo alla serra prodotti e terra di cui necessità.
E proprio per evidenziare come la solidarietà possa costruire iniziative capaci di migliorare davvero il percorso terapeutico di tanti piccoli pazienti l’IRCCS Fondazione Stella Maris ha realizzato una bella sorpresa: un vera e propria Festa in Giardino dal titolo emblematico «L’Orto dei Sensi» che si terrà venerdì 17 luglio alle ore 16,30 nello spazio verde adiacente all’edificio di viale del Tirreno 341 a/b/c/, angolo via Giacinti, a Calambrone.
Non mancherà uno chef in «carne e ossa», Daniele Grassi, titolare del ristorante Dante e Ivana di Tirrenia che cucinerà, scodellando appetitosi menù, in modo espresso. Il pomeriggio sarà animato anche dai cavalli del progetto ippoterapia, coordinato dalla neuropsichiatra Elena Leoni, che tanto successo tra riscuotendo tra i piccoli pazienti della Stella Maris. Sarà una festa solidale per la raccolta fondi a favore della prossima tappa di questo progetto che, come spiegano gli ideatori (le neuropsichiatre infantili dr.sse Patrizia Masoni, Annarita Contaldo e l’educatore professionale dott. Gianluca Giunchiglia), prevede che i bambini possano cucinare e mangiare i prodotti di quello che è diventato il loro orto. Non a caso il prossimo obiettivo si chiama «Dal seme alla padella».
Già questo primo percorso ha consentito ai bambini e agli adolescenti dai 6 ai 14 anni di scoprire non solo sé stessi, ma anche il senso del gruppo, pensando, organizzando e realizzando le semine, i travasi, la crescita e la raccolta di aromi, ortaggi e fiori. «Hanno lavorato duramente – dicono – ma che soddisfazione portare poi a casa i frutti della terra come le zucchine, i cetrioli, i pomodori, le patate, i baccelli, le carote e persino i bellissimi girasoli».
Il progetto educativo-ricreativo si è svolto nello spazio verde presso l’Istituto di Riabilitazione Neuropsichiatrica (IRC) di Calambrone ed è stato pensato per piccoli gruppi di bambini. «Riteniamo – spiega Patrizia Masoni, Direttore IRC – che l’esperienza della serra con prodotti orticoli e floreali possa essere utile per favorire la coerente integrazione delle esperienze sensoriali. Pensiamo inoltre che possa stimolare non solo la dimensione del fare, ma anche tutte quelle forme del pensiero come progettare, catalogare, elaborare, ipotizzare, riformulare oralmente e per iscritto che permettono di sviluppare il processo cognitivo e di ricostruzione della realtà in modo attivo da parte dei piccoli pazienti». Ma c’è di più. Prendersi cura delle erbe aromatiche, degli ortaggi e dei fiori significa anche dover affrontare (e risolvere) piccoli e grandi problemi, stimolando il bambino alla concretezza e alla realtà della serra, al rispetto dei tempi naturali e alle modificazioni nel tempo, dal germoglio alla crescita, la trasformazione indotte dal passare delle stagioni, sino al raccolto e alle tante forme di conservazione o di utilizzo. L’orto e il giardino come fonte di stimolazioni sensoriali differenti – visive, olfattive, tattili, gustative – rinforzano lo sviluppo cognitivo nei bambini con deficit e come luogo di relazioni favoriscono la condivisione e la socializzazione tra pari. Il «lavoro» nella serra sarà organizzato per gruppi di 4/5 bambini, due volte la settimana.