Toscana
Anche per la sanità un palestinese e un israeliano non sono uguali
Il rapporto esamina, inoltre, i meccanismi di controllo israeliani che impediscono al Ministero della Salute palestinese di fornire servizi sanitari completi ai suoi cittadini, compromettendone così le condizioni di salute. Tra i suddetti meccanismi rientrano non solo le limitazioni alla libertà di circolazione dei pazienti, del personale medico e dei farmaci, ma anche la gestione del budget palestinese (inclusi i fondi destinati alla sanità) da parte del governo israeliano, ad esempio attraverso il controllo delle imposte doganali relative alle merci importate. Israele ricorre spesso a tali espedienti e nega all’Autorità palestinese l’accesso ai fondi come misura punitiva. Interferendo con i finanziamenti stanziati alla sanità, Israele condanna l’intero sistema sanitario palestinese all’incertezza.
Secondo quanto emerge dal rapporto, la cronica crisi che affligge il sistema sanitario palestinese, impedendo l’erogazione di servizi adeguati alle esigenze della popolazione, è in larga parte legata al controllo israeliano dei Territori palestinesi. Nonostante gli accordi di Oslo abbiano acceso un barlume di speranza, la realtà dei fatti è che, da ben due decenni, due popoli diversi vivono nello stesso territorio e sotto lo stesso governo, ma non godono degli stessi diritti.