Un atto – molto atteso dalle amministrazioni locali – che approva i criteri per la successiva formazione del Piano regionale triennale, e dei conseguenti Piani annuali, in materia di edilizia scolastica. Gli enti locali hanno tempo dal 16 al 27 febbraio per presentare le domande: rigorosamente solo on-line attraverso il portale della Regione Toscana dedicato all’edilizia scolastica (http://www.ediliziascolastica.regione.toscana.it).Sono in ballo risorse economiche importanti (in Toscana si presume che arriveranno circa 50 milioni: la ripartizione precisa avverrà dopo il 15 febbraio) in attuazione di una legge del 2013 (governo Letta) su cui l’attuale governo ha emanato un decreto (oggi alla registrazione presso la Corte dei Conti) che prevede la stipula di mutui trentennali agevolati: con oneri di ammortamento a carico dello Stato, le Regioni utilizzeranno la cifra loro assegnata per accendere mutui con la Banca Europea degli Investimenti e con altri Istituti di credito utilizzandoli per interventi straordinari di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico.“I tempi sono molto stretti – commenta Bobbio facendo presente che le Regioni hanno tempo fino al 31 marzo per trasmettere al Governo i loro Piani triennali – e da qui l’importanza della delibera odierna con cui forniamo agli enti locali toscani tutti gli elementi per presentarci quelle domande e quelle documentazioni su cui poi, a nostra volta, dovremo formare il Piano triennale. Da notare un aspetto: i finanziamenti che verranno assegnati saranno esenti dal famoso, e per molti aspetti famigerato, Patto di stabilità; soldi, in altre parole, spendibili con immediatezza”.E’ nell’allegato che la delibera, varata in collaborazione con le associazioni regionali di Comuni e Province, entra nei dettagli: per ogni edificio scolastico su cui si chiede di intervenire dovrà essere presentata una domanda e vengono indicati i limiti per il numero delle domande ammesse (un massimo di 3 per gli enti locali che hanno fino a 15 edifici scolastici; un massimo di 5 per le realtà da 16 a 45 edifici scolastici; un massimo di 8 per gli enti locali con più di 45 edifici scolastici). Si indicano 5 tipologie di finanziamento (ristrutturazioni su edifici e impianti, messa in sicurezza e adeguamento alle normative di sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico, efficientamento energetico, ampliamenti e nuove costruzioni) e si definiscono gli importi per gli interventi inseriti in graduatoria (il 100% dei costi ammessi con un tetto massimo di 2 milioni per le nuove costruzioni e di 700 mila euro per tutte le altre tipologie).Vengono infine indicati una dozzina di criteri per consentire le valutazioni tecniche e, quindi, le successive graduatorie. Da notare che la mancata aggiudicazione provvisoria dei lavori entro il 30 settembre 2015 implica la revoca dell’assegnazione del contributo. Premialità particolari sono riservate a quegli enti locali che si impegneranno a mettere sul piatto fondi ulteriori.