Toscana

Case popolari, riforma pronta. Saccardi: «Più efficacia e giustizia sociale»

Ma quali saranno i punti principali del nuovo sistema?

“Per l’accesso al sistema di edilizia popolare – spiega Saccardi – con il nuovo testo si richiedono stabile presenza sul territorio, rispetto della legalità, accertamento dell’effettiva consistenza patrimoniale, la non titolarità di beni immobili su tutto il territorio nazionale e all’estero, nonché la verifica del valore delle automobili e degli altri beni mobili registrati.”

“La riforma – sottolinea Saccardi – nasce dalla necessità di affrontare le principali problematiche emerse in tutti questi anni e suggerire gli opportuni interventi di adeguamento ad una normativa ormai incapace di rispondere alle istanze dei nostri territori. Di fronte ad una situazione in cui le risorse sono ridotte e le risposte limitate il rigore nelle regole di assegnazione e gestione del patrimonio di edilizia pubblica diventa non solo rispetto di procedure ma elemento di giustizia sociale”.

“Il nuovo testo ridefinisce una serie di criteri – continua Saccardi – con l’intento di rispondere meglio ai bisogni, cioè ridurre il disagio abitativo di coloro (famiglie o singoli) che non sono in grado di accedere ad affitti sul libero mercato, ma anche garantire che il sistema si basi su principi di economicità ed equità, favorire una maggiore razionalizzazione, la manutenzione, la messa in efficienza e la qualificazione del patrimonio, introdurre più rigorosi requisiti di accesso (severa valutazione dei requisiti e delle condizioni sociali delle famiglie e della permanenza negli alloggi per evitare la cristallizzazione di situazioni di privilegio), prevenire abusi e speculazioni (ad esempio subentri, morosità, decadenza, sottoutilizzo, mancata occupazione ecc.), assumere come parametro di valutazione della situazione socio-economica l’Isee, migliorandone la capacità selettiva, assicurare garanzie per l’utenza (partecipazione, gestione dei beni a comune, mobilità, ecc.).

“In un’ottica di maggiore efficienza ed efficacia e di qualità – conclude la vicepresidente – si prevede inoltre l’impegno di una prossima rivisitazione legislativa della determinazione dei canoni, delle forme associative tra comuni a livelli territoriali ritenuti più congrui, nonché la previsione di forme associative dei soggetti gestori in ambiti territoriali anche di area vasta.”