Toscana
Arezzo, i macellai a sostegno della mensa Caritas
La solidarietà è un gesto concreto che passa dalla tavola. Accade ad Arezzo, dove l’Associazione Macellai della Confcommercio, guidata dal presidente Alberto Rossi, ha deciso di sostenere la mensa della Caritas Diocesana fino alla fine dell’anno offrendo ogni settimana 30 chili di carne selezionata.
Direttamente dai banchi delle macellerie, arriveranno specialità e tagli diversi per arricchire la dieta delle tante persone che ogni giorno consumano i pasti nella mensa, allestita nelle sale della parrocchia ‘Sacro Cuore’. È un piccolo esercito silenzioso quello che gli addetti e i volontari della Caritas aiutano quotidianamente: oltre 36mila (36.471) i pasti consumati nel 2013; nel 2012 erano 31.871. E c’è da scommettere che nel 2014, con la crisi che continua a mordere, andranno oltre la soglia dei 40mila.
Da qui, la decisione dei macellai aretini di donare il “companatico”, fiore all’occhiello del loro lavoro. Il progetto sarà finanziato grazie agli accordi stretti con i grossisti e i produttori nell’ambito dell’operazione “Macelleria in vetrina”, ideata dai macellai della provincia per promuovere la filiera delle carni, la propria professionalità e il consumo consapevole.
Questa mattina, presso la sede della Confcommercio di Arezzo si è svolta la cerimonia simbolica di consegna delle specialità di carne alla Caritas. A nome dei colleghi, il presidente Alberto Rossi ha offerto una grande vassoio colmo di insaccati e carni al direttore della Caritas diocesana monsignor Giuliano Francioli. Lontano dai flash dei fotografi e dalle telecamere, la consegna si ripeterà ogni settimana di sicuro fino alla fine del 2014.
“Le nostre macellerie sono eredi della grande tradizione alimentare del nostro territorio, che ora intendiamo onorare e contraccambiare con la semplicità di questo gesto, che ci permette di sostenere la Caritas, sempre vicina a chi ha bisogno”, ha sottolineato il presidente dell’Associazione Macellai di Confcommercio Alberto Rossi, “ringraziamo tutti i grossisti e i produttori che ci hanno confermato la stima di sempre aiutandoci a portare avanti il nostro impegno nei prossimi mesi”.
Presente alla cerimonia anche la presidente della Confcommercio aretina Anna Lapini, che ha ringraziato i macellai. “Attraverso voi, la nostra associazione conferma la sua vocazione alla solidarietà e all’impegno sociale, la stessa vocazione che nel 1978, grazie all’intuizione e all’impegno di alcuni imprenditori, ha fatto nascere il Calcit (Comitato Autonomo Lotta contro I Tumori)”.
“Insieme si esce dalla crisi”, ha sottolineato il direttore della Caritas Diocesana monsignor Giuliano Francioli, “per questo è importante recuperare quella cultura della solidarietà e della prossimità che fa parte della nostra storia. Arezzo è una città bella e generosa, di gesti solidali come quello dei macellai ce ne sono sempre di più, per fortuna, e vanno messi in luce”, ha sottolineato, citando ad esempio i 130 volontari che hanno curato il centro di accoglienza aperto a San Domenico o le raccolte alimentari organizzate dalle varie Caritas parrocchiali, circa quaranta in tutta la provincia. “Il cuore degli aretini si mette sempre in moto quando c’è bisogno”.
Monsignor Francioli ha ricordato che nella mensa del Giotto si servono oltre70 pasti al giorno, ai quali vanno aggiunti quelli offerti nelle mense di San Domenico e di Saione. Tra i frequentatori, non solo “clochard” o stranieri in difficoltà, ma anche gli stessi aretini, sempre più numerosi.
A proposito della mensa del Giotto, legata nei giorni scorsi ad alcuni fatti di cronaca, la presidente della Confcommercio Lapini ha evidenziato la necessità di strutturare meglio l’accoglienza dei suoi frequentatori, a partire dalla presenza di servizi igienici adeguati: “noi siamo disponibili a collaborare per un progetto che serva ad integrare bene la mensa al contesto urbano e sociale in cui è collocata”.