Toscana
Concordia, via dal Giglio martedì: un convoglio di quattordici mezzi
La decisione è stata presa prima dell’incontro con i giornalisti nel primo pomeriggio. Le operazioni per l’allontanamento del relitto inizieranno il 22 luglio mattina subito dopo l’arrivo del primo traghetto da Porto Santo Stefano, atteso per le 8.30. Per sistemare i rimorchiatori nella giusta posizione e mettere il convoglio nella condizioni di partire serviranno, è stato detto, dalle quattro alle sei ore. La Concordia potrebbe dunque salpare tra le 13 e le 15. Fino ad allora nessuna nave potrà avvicinarsi all’isola
La nave sarà rialzata, come previsto, fino ad un pescaggio di 17,5 metri, a cui si aggiunge un metro per l’imbragaggio. I tecnici stanno sistemando l’ultima catena dell’ultimo cassone. Durante il viaggio la nave sarà però abbassata fino a circa venti metri, perché in questo modo si ridurranno notevolmente i rischi dovuti alle sollecitazioni sulle strutture da parte del vento e delle onde. Poi, davanti al porto di Voltri, sarà rialzata nuovamente. L’errore sul tonnellaggio stimato del galleggiante è ampiamente rientrato nei limiti di tolleranza del progetto.
A trainare la Concordia con il suo ‘ciambellone’ di trenta cassoni nel suo viaggio verso Genova di circa 200 miglia marine, ad una velocità di appena 2 nodi l’ora, saranno due rimorchiatori: il Blizard, cheè la nave il capofila, ha un equipaggio olandese, mentre il suo gemello batte bandiera del Valuato, paese del Pacifico.
Nessuno, salvo i natanti autorizzati, si potrà avvicinare al convoglio a meno di tre miglia, ovvero una distanza di circa sei chilometri. A bordo della Concordia non ci saranno più di dodici persone allo stesso tempo. Del convoglio faranno parte quattordici mezzi, a tutela della sicurezza del relitto e dell’ambiente
Il ponte quattro, il ponte Grecia, intanto sta continuando ad emergere. E’ il ponte dove sono stati recuperati quasi tutti morti e oggi al Giglio è arrivata una delegazione delle vittime francesi. Erano in 462 a bordo, tra i 4.229 passeggeri e membri dell’equipaggio. Morirono in sei: sei delle trentadue vittime di quella sciagurata notte. Con il ponte quattro definitivamente fuori dall’acqua uscirà dal mare anche la prora della nave. Ieri è riemersa invece su un fianco la scritta Concordia, consumata e corrosa. L’ultimo atto sarà la riemersione del ponte Belgio.
“Oggi sono state effettuate nuove analisi delle acque e domani ci saranno nuovi campionamenti ” ha riferito Maria Sargentini, presidente per la Regione Toscana dell’Osservatorio di monitoraggio della rimozione della Concordia. Da due anni a monitare lo stato delle acque è per lo più l’Arpat, l’agenzia di protezione ambientale della Toscana: 770 campionamenti per oltre 34 mila parametri controllati.
L’ultima informazione della conferenza stampa riguarda la rotta che sarà scelta per allontanarsi dal Giglio. Tra le due autorizzate, la più probabile è quella che piega a nord e poi a ovest.