Toscana

Aeroporti toscani: chi rastrella azioni, chi voti, e chi controlla dall’alto

Argentini che investono milioni, campagna elettorale per le amministrative a Prato e Firenze, pisani che temono di perdere il controllo del loro aeroporto, e Matteo Renzi che da Roma può manovrare a livello nazionale: questi attualmente i teatri della vicenda aeroporti toscani. 

Eduardo Eurnekian, l’argentino, ha già acquisito il 27% delle azioni di Sat e il 33% di Adf, le due società che gestiscono gli aeroporti di Pisa e Firenze, e lanciato l’offerta pubblica di acquisto per giungere alla maggioranza in ambedue. Sarà un probabile successo a Firenze, mentre a Pisa i soci pubblici di Sat temono la possibile concorrenza di Peretola.

Campagna elettorale tranquilla a Firenze sul fronte dell’aeroporto, il cui sviluppo è condiviso dai maggiori candidati sindaco, ma che mette alla prova soprattutto i candidati pratesi, Matteo Biffoni, Pd e Roberto Cenni, FI, ambedue con lo stesso problema: i dirigenti nazionali (vedi Renzi e Altero Matteoli) sono apertamente a favore della nuova pista di Peretola, mentre loro si devono dissociare per non perdere il consenso locale che specie in occasione delle elezioni, predilige i toni estremi. Tra i due maggiori contendenti, Ncd, il Nuovo centro destra, con il candidato sindaco di Prato Carlo La Vigna tenta la manovra a sorpresa accettando, pur con condizioni, la nuova pista alla ricerca di quell’elettorato che a Prato potrebbe essere favorevole, come il presidente dell’Unione industriale pratese Andrea Cavicchi, o comunque indifferente.

Renzi a Roma, come di consueto corre: ha dalla sua il parere di Enac sulla nuova pista (positivo si ma se lunga 2400 metri), il sottosegretario alle infrastrutture Riccardo Nencini, toscano e le possibilità offerte dalla normativa, anche senza attendere la riforma del Titolo quinto della Costituzione, di dirimere la questione a livello statale. Non ultima quella di disporre di finanziamenti pubblici che prima da sindaco era costretto a mendicare andando a Roma e che ora invece Nencini promette ufficialmente. Del resto Adf chiede almeno 120 milioni di investimenti pubblici per realizzare la nuova pista. Richiesta aspramente criticata da Monica Sgherri, consigliere regionale e capogruppo di Federazione della sinistra-Verdi, dato che il Consiglio regionale aveva stabilito che tutti gli investimenti necessari per la realizzazione della nuova pista fossero a carico di Adf.

A Pisa si teme di perdere il controllo dell’aeroporto. I soci pubblici che prima dichiaravano di non voler scendere sotto al 51% ora hanno spostato l’asticella al 20%. Si va comunque avanti con gli investimenti previsti nell’aeroporto: il people mover che collegherà la stazione con l’aeroporto ma anche con il grande parcheggio, a metà percorso, che faciliterà l’accesso all’aeroporto col mezzo privato, e lo spostamento degli abitanti di Via Cariola troppo vicini alla pista. Investimenti finanziati anche con fondi pubblici senza che in questo caso nessuna protesta si sia levata. 

Per non parlare della cosiddetta cittadella aeroportuale, un consistente piano urbanistico di espansione in terreni agricoli, di proprietà di Sat e adiacenti all’aeroporto: una tipica operazione di finanziamento sotterraneo attraverso la rendita urbana, criticata dai 5stelle, che per ora si rinvia in attesa di vedere chi sarà il futuro proprietario dell’aeroporto di Pisa. Se difatti la Regione decidesse, come sembra, di vendere parte del suo 17% di azioni della Sat agli argentini, e questi rastrellassero le azioni dei piccoli azionisti che ammontano al 17%, potrebbero giungere al fatidico 51%. In questo caso la cittadella aeroportuale potrebbe essere giocata come un’arma in mano ai soci pubblici invece di essere graziosamente regalata agli argentini.

Il risultato delle prossime elezioni sarà cruciale per la vicenda. I risultati delle europee diranno quanto Renzi rimarrà a Palazzo Chigi e quindi per quanto ancora potrà influire dal livello nazionale. Quasi scontato il risultato delle amministrative a Firenze, con Dario Nardella, che sarà anche il sindaco della futura Città metropolitana con poteri forti sulla pianificazione territoriale e le infrastrutture incluso forse l’aeroporto. Probabile anche la vittoria della renziana Sara Biagiotti a Sesto Fiorentino. Così da far sparire in un sol colpo due dei maggiori oppositori alla nuova pista: il presidente della Provincia Andrea Barducci e il sindaco di Sesto Gianni Gianassi. Rimane l’incognita di Prato, dove se vincesse Biffoni, pur nella diversità di interessi, ci sarebbe una maggior disponibilità al dialogo. 

* Ricercatore, Dipartimento di Architettura Università  di Firenze