Toscana

Consiglio regionale: Monaci, piano sanitario è obbligo di legge

La presidenza del Consiglio regionale è intervenuta in apertura dei lavori d’aula richiamando le prerogative dell’assemblea regionale in tema di sanità e specificamente gli obblighi che derivano dalla legge per l’approvazione del Piano sanitario e sociale regionale integrato. Riallacciandosi ad un articolo comparso nei giorni scorsi sulla stampa regionale, la presidenza ha ribadito netto rifiuto e pieno, legittimo dissenso dell’assemblea, per l’impostazione secondo cui il Piano sanitario non sarebbe necessario per le politiche sanitarie regionali. Volendo condividere la riflessione pubblicamente, anziché a mezzo stampa, la presidenza del Consiglio ha affermato di comprendere che sempre più sono coloro che non amano fatiche e difficoltà del confronto democratico, oggi così poco di moda. Tuttavia far discendere le politiche regionali sanitarie e sociali, con tutti i rispettivi atti di governo, da un atto di programmazione generale è un obbligo di legge. E ciò anche in virtù della necessità che le scelte determinanti in un settore nevralgico, come la sanità, per la vita dei cittadini possano proprio da questi essere affrontate attraverso il lavoro dei propri rappresentanti. E non di qualche consorteria o lobby.

Quanto alla mancata nomina della Commissione regionale di bieotica, oggi rimessa al presidente per le difficoltà del Consiglio ad esprimersi in una materia tanto delicata, la presidenza ha ricordato le sollecitazioni ricevute perché al ritardo del Consiglio non facesse seguito un atto unilaterale. Al contrario, perché si procedesse ad un provvedimento massimamente rappresentativo delle sensibilità che sui temi bioetici esprime la comunità toscana, rappresentata nell’assemblea regionale. Questo, ha assicurato la presidenza, è quanto si intende fare, nella certezza dell’aiuto e della comprensione dell’aula per le scelte che a breve, davvero, saranno formalizzate.