Chiesa Italiana
Gmg Lisbona: Nostra Signora di Loreto apre le porte ai pellegrini
L'edificio di culto ospiterà domani la messa della vigilia, presieduta dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, e trasmessa su Rai Uno. Sarà un punto di riferimento per tutti i connazionali presenti
Dietro l’altare è esposto il tricolore. La chiesa di Nostra Signora di Loreto, conosciuta come la “chiesa degli italiani”, a Lisbona, è pronta ad accogliere i pellegrini che si recheranno nella capitale portoghese per la Giornata mondiale della Gioventù. Un luogo speciale, fuori dal tempo e dallo spazio. Dal tempo, perché la sua storia è una somma di strati, di epoche diverse: realizzata nel 1518, ha vissuto due ricostruzioni. Dallo spazio, perché, anche se si trova nella città portoghese, fa capo allo Stato italiano, attraverso la sua ambasciata. E sarà la chiesa che ospiterà anche la celebrazione eucaristica con i pellegrini italiani, domani, domenica 30 luglio, alle 11 italiane, nel giorno che precede l’apertura della Gmg. A presiederla, il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi. La messa sarà trasmessa in diretta su Rai Uno, dalle 10.55.
Un “ponte” con l’Italia. Nella sagrestia è custodita una pergamena con la benedizione di Papa Francesco, indirizzata al rettore, padre Francesco Temporin, per il quinto centenario di erezione, celebrato nel 2018. Il religioso dehoniano è uno dei tre sacerdoti che celebrano in questa chiesa: due nati a Padova e uno portoghese, padre Manuel, originario di Medeira, che ha studiato per sei anni tra Bologna e Monza. E’ lui a farci da guida negli snodi che hanno segnato la storia della rettoria. “Nel 1755 un terremoto devastante causò 7mila morti in Portogallo. La chiesa non fu danneggiata. Due giorni dopo, un incendio collegato al sisma, invece, la distrusse – racconta -. Il fuoco è arrivato perché le persone spaventate erano fuggite da casa e avevano lasciato le condizioni perché si sviluppassero incendi. Poi è stata ricostruita. Da sessant’anni è affidata ai sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù. Dato che vogliamo sia la chiesa degli italiani, allora il parroco deve essere italiano”. Il legame di questa chiesa con l’Italia nasce dalle origini, nel ‘500, quando la costruzione fu finanziata dagli italiani che vivevano a Lisbona. Erano commercianti genovesi, che si ritrovavano nella capitale portoghese per i loro affari. E volevano un luogo comune per dare voce alla loro fede. Da allora, questo legame è rimasto vivo nel tempo. E si rinnoverà anche domani.
La messa con i pellegrini italiani. “Da sempre questa chiesa è stata un punto di riferimento per gli italiani a Lisbona. Per secoli e secoli, per chi veniva qui dall’Italia, marinai o commercianti, è stata un luogo di incontro e di preghiera – spiega padre Gianni Epifani, responsabile della messa in tv di Rai Uno -. Si tratta di un grande segno del legame tra l’Italia e il Portogallo, con un riferimento alla Madonna di Loreto, che sappiamo quanto si vivo nel nostro Paese. Quindi, come televisione italiana, abbiamo scelto questo luogo per raccontare l’incontro dei giovani italiani che stanno arrivando alla Gmg”. La messa, infatti, sarà animata sia dal punto di vista dei canti sia del servizio liturgico dai giovani. E la maggior parte dell’assemblea sarà costituita dai ragazzi italiani che sono già arrivati a Lisbona.