Toscana

Emergenza profughi, Saccardi (Regione): «La prossima volta più programmazione»

Centoquaranta profughi arrivati ieri sera, altri 240 attesi per oggi all’aeroporto di Pisa e Regione completamente bypassata, nonostante che la Toscana abbia inaugurato tre anni fa un modello di accoglienza diffusa con la prima emergenza dal Nord Africa e quel modello abbia anche, alla fine, ben funzionato. Con mille e ottocento profughi passati in poco meno di due anni dai centri di accoglienza toscani, i primi cinquecento fuggiti dalla Tunisia e altri 1300 in arrivo poi dalla Libia, ospiti in cento venti strutture diverse. In ottanta, lo scorso ottobre, ancora in Toscana.

«Capiamo l’emergenza che si è trovato di fronte il Governo» premette la vice presidente ed assessore alla politiche sociali della Toscana, Stefania Saccardi. I profughi partiti dalla Tunisia e dal Nord Africa, siriani per lo più quelli giunti ieri in Toscana, sono stati raccolti in mare e le navi della Marina ne hanno sbarcati cinquemila nei porti. “Capiamo l’emergenza – riprende Saccardi –, ma la prossima volta dobbiamo provare a gestirla in modo più programmato”. “Soprattutto – aggiunge Saccardi – chiediamo di coinvolgere le Regioni, che nell’accoglienza diffusa sul territorio, assieme a Province e Comuni, sono una risorsa e non certo una difficoltà”.

Il Ministero dell’Interno ieri pomeriggio ha chiamato le Prefetture, che in poche ore si sono attivate ed hanno cercato accoglienza agli immigrati in arrivo: a volte coinvolgendo le amministrazioni comunali, a volte no. “La Toscana è stata la Regione che ha inaugurato nel 2011 il modello di accoglienza diffusa per i profughi che fuggivano dal Nord Africa: può dunque dare una mano al Governo” rivendica Saccardi, che si augura dunque per il futuro un coinvolgimento diretto.

Sbloccare i posti Sprar – Al ministro dell’Interno la vice presidente della Toscana chiede di sbloccare anzitutto i posti per i rifugiati e chi richiede asilo. Sono i cosiddetti posti SPRAR. Ce ne sono trecento al momento liberi in Toscana, in più strutture: dal Villaggio La Brocchi in Mugello a villa Pieragnoli a Firenze, tanto per citarne alcune. Il capitolo del ministero però è vuoto. “Chiediamo che venga ricostituito velocemente” dice Saccardi.

L’Europa si faccia sentire – Poi rivolge un invito diretto a Renzi. “I confini del nostro Paese non sono solo i confini d’Italia ma d’Europa. Il presidente del Consiglio (che lo sa bene per aver affrontato da sindaco tante emergenze) sono certo che lo saprà fare presente nel corso della prossima missione europea, perché l’Europa non può chiedere solo rigore nei conti e poi dimenticarsi di un’emergenza come questa”.

I Comuni chiedono di essere coinvolti – Anche l’Anci, l’associazione dei Comuni toscani, è sulla stessa lunghezza d’onda. “I Comuni toscani hanno messo a disposizione oltre 500 posti per l’accoglienza dei richiedenti asilo, in convenzione con il ministero dell’interno e dell’Anci” ricorda Stefania Magi, responsabile immigrazione per l’Anci. Alle amministrazioni comunali Saccardi riconosce di essersi ieri “mosse con grande senso di responsabilità, nonostante lo scarso preavviso”. “Il Ministero dell’interno – prosegue Magi – ha attivato però ad oggi solo parzialmente i cinquecento posti Sprar e sta provvedendo ad invii improvvisati. Eppure la qualità di questa esperienza è stata riconosciuta come buona prassi a livello europeo. Le amministrazioni comunali hanno attivato le migliori risorse per l’integrazione e l’autonomia, coinvolgendo il terzo settore, costruendo e rafforzando reti locali. E gestire bene l’accoglienza ha significato contenere i costi, rispettare la dignità delle persone accolte e le esigenze dei territori che accolgono”. Per questo i Comuni toscani chiedono di essere coinvolti.