Toscana
Consiglio regionale: mozione unanime su Piombino, «Giunta solleciti il Governo»
La risoluzione, votata subito dopo le conclusioni del presidente della Regione, Enrico Rossi, impegna la Giunta anche «a seguire costantemente gli sviluppi sollecitando il Governo ad impegnarsi con ogni iniziativa utile al fine di garantire il raggiungimento di una soluzione favorevole».
«Il Governo nazionale deve dotarsi di un piano industriale per l’acciao che disegni un ruolo per Piombino. Penso che Piombino abbia tutte le carte in regola. Chiediamo quindi all’Esecutivo come intenda rilanciare questo polo. Non ho sentito dal ministro Zanonato una proposta chiara. La domanda che vaga nell’aria come un fantasma è: quale è la politica? Questo è il punto, il resto viene di conseguenza».
E’ l’appello che il presidente ha lanciato oggi nel suo intervento durante la seduta speciale del Consiglio regionale dedicata alle acciaierie di Piombino. «C’è già il piano industriale elaborato dall’Europa – ha spiegato Rossi – che rilancia l’acciaio e che indica Piombino quale polo siderurgico. Quel piano è buono, ma debole nelle sue esplicitazioni concrete. In sostanza dice che l’Europa deve decidersi per il rilancio dell’acciaio, che senza acciaio non c’è industria, senza industria non c’è sviluppo. Che deve decidersi se per i suoi settori trainanti, auto e edilizia, vuole essere dipendente dalla Cina o dagli Stati Uniti oppure, puntando sulla qualità, vuole avere le sue eccellenze. Allora se l’Europa ha detto questo, il governo nazionale deve essere il nostro riferimento».
«La Regione vuole riconvertire e rilanciare il polo siderurgico – ha poi continuato – anche con il contributo pubblico che arriva grazie ai fondi comunitari. Domani firmeremo un protocollo con il Ministero dell’Industria, nato sotto l’egida del premier Letta e anche sotto lo stimolo del presidente Napolitano, che ringrazio. Metteremo a disposizione diverse decine di milioni perché il nuovo acquirente si impegni non solo a fare il forno elettrico ma anche il Corex, un impianto di tecnologia avanzata che permetterà a Piombino di fare quel salto di qualità capace di renderlo competitivo in ambito nazionale e internazionale. Ma adesso tocca al governo nazionale, che deve sposare con un pronunciamento chiaro il progetto di riconversione industriale. Dopodiché dovrà entrare in gioco il mercato, per trovare un imprenditore (c’è un imprenditore disposto a fare questa scommessa?) che, dotato di tutti gli strumenti necessari, si dedichi al rilancio».
«Al governo, che finora si è impegnato, e con il quale si sono fatti passi avanti, diciamo che abbiamo bisogno di certezze e chiediamo di fare di più. Sono sereno che faccia così? No, e quindi lavoratori fanno bene a continuare a lottare e noi staremo al loro fianco. Le nostre non sono pretese assistenzialistiche, come è stato detto da qualche parte, non è così. Ci sono azioni da intraprendere e scelte da compiere. Se dovessimo perdere questa partita – ha concluso il presidente Rossi – sarebbe un disastro per Piombino, per la Toscana, ma anche per il Paese».