Toscana
Riforma elettorale: Consiglio regionale al lavoro, incontro per nuova legge toscana
Ieri pomeriggio si è tenuta la riunione dell’intergruppo consiliare per la riforma della legge elettorale toscana. Il gruppo di lavoro, presieduto da Daniela Lastri (Pd), ha avviato l’esame della proposta di riforma presentata dal Partito democratico, secondo il percorso individuato e condiviso nel lavoro dei mesi scorsi. «Quando ho convocato questa riunione, non mi aspettavo che sarebbe avvenuta il giorno successivo alla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale nazionale», ha spiegato Daniela Lastri. «Rilevo con soddisfazione che il gruppo di lavoro del Consiglio regionale ha operato per superare quegli elementi critici che la Consulta ha evidenziato. Con la riunione di oggi abbiamo fatto dei notevoli passi avanti, come è stato riconosciuto da tutti i gruppi consiliari rappresentati all’interno».
La proposta Pd è stata illustrata dal capogruppo Marco Ruggeri e prevede nei suoi punti principali, la reintroduzione del voto di preferenza con possibilità di esprimere fino a due preferenze e l’obbligo, in questo caso, della differenza di genere. L’abolizione del listino regionale, la suddivisione in circoscrizioni di estensione equivalente a quella delle attuali province, fatta eccezione per Firenze. Confermata l’elezione diretta del presidente con eventuale doppio turno se non si supera il 40 per cento dei voti, un premio di maggioranza che porterà alla coalizione vincente il 60 per cento della rappresentanza in Consiglio (24 consiglieri, in un Consiglio che sarà ridotto dai 55 attuali a 40 consiglieri), una soglia di sbarramento confermata al 4 per cento. Il voto di preferenza dovrà essere «agevolato» (con l’indicazione dei nomi dei candidati e delle candidate). Si prevede inoltre l’abolizione della legge regionale sulle primarie. Una «proposta aperta – ha spiegato Ruggeri rivolto ai consiglieri degli altri gruppi – che tiene conto delle istanze dei cittadini e della sentenza della Consulta e risponde alla tendenza verso un sostanziale tripolarismo».
«Valuteremo la proposta in tutti gli aspetti prima ed esprimeremo la nostra posizione – ha dichiarato Alberto Magnolfi (capogruppo Nuovo Centrodestra) -. Per il momento apprezziamo lo sforzo di una proposta organica. Tra i punti critici il numero troppo basso di candidati in ogni lista, la soglia troppo alta prevista per il premio di maggioranza, in un Consiglio ridotto a 40 eletti sarebbe già tanto il 55 per cento, e il vincolo di scelta degli assessori tra gli eletti in Consiglio regionale, una nostra proposta che non abbiamo intenzione di lasciar cadere».
Per il gruppo Pdl, Paolo Enrico Ammirati ha condiviso l’impianto delle osservazioni di Magnolfi e ha suggerito di «aspettare di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale». Sulla soglia di sbarramento, l’invito a distinguere tra liste in coalizione e non.
Apprezzamento per lo sforzo, «che accoglie gran parte delle proposte convergenti espresse in questo gruppo di lavoro», arriva anche da Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) che manifesta invece «perplessità sul doppio turno e sul premio di maggioranza troppo alto, e sul tentativo di ridurre le spese elettorali attraverso la previsione di collegi provinciali», mentre è valutata positivamente il sistema della preferenza agevolata.
Di «passi in avanti» parla anche il capogruppo Udc, Giuseppe Del Carlo: «Proposta perfettibile, ma contiene elementi positivi. Bene la cancellazione del listino regionale e la reintroduzione delle preferenze. Restano sul tavolo il problema del premio di maggioranza, quello della soglia di sbarramento, che dovrebbe essere più bassa per le liste in coalizione», ha aggiunto Del Carlo che ha invitato a riflettere sul fatto che «nessuna Regione al momento ha un sistema elettorale con il doppio turno».
Perplessità sul premio di maggioranza e sull’eccessivo numero di firme previsto per la presentazione delle liste elettorali sono state espresse da Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana-Ncd) e Marina Staccioli (Fratelli d’Italia).
La prossima tappa sarà a metà gennaio con la presentazione dell’articolato della nuova legge elettorale.