Toscana
Sanità toscana, da tre Estav a un Estar. Pdl: avevamo ragione noi
Un provvedimento che va nella direzione di una maggior efficacia ed efficienza dei servizi di supporto al Sistema sanitario regionale, di un’ulteriore qualificazione del servizio fino ad oggi affidato ai tre Estav, nonché della razionalizzazione e del risparmio. La proposta di legge dovrebbe andare all’approvazione del Consiglio regionale entro la fine del 2013.
Stamani l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, nel corso di una conferenza stampa ha illustrato il provvedimento e le sue ricadute sull’organizzazione e il funzionamento del servizio sanitario regionale.
«Otto anni fa la Toscana per prima ha avuto la felice intuizione di istituire i 3 Estav – ha detto l’assessore Marroni – Proprio per questo la vogliamo potenziare e rilanciare. Oggi, dopo circa 2 anni di coordinamento che ha dato ottimi risultati, si passa ad uno. Questo ci consente di confermare gli ottimi risultati raggiunti su diversi punti: acquisti, gare, risparmi sulle forniture. E su questa base costruire ulteriori efficienze anche sul sistema acquisti e potenziare ancora il servizio su informatica, ingegneria sanitaria, gestione di concorsi e stipendi».
I vantaggi per i cittadini? «Creeremo una grande azienda di servizi per un ulteriore miglioramento del funzionamento del sistema sanitario toscano – spiega ancora l’assessore – I cittadini ne avranno un grande vantaggio indiretto, sia nell’ottimizzazione dei costi che nell’organizzazione e miglioramento dell’efficacia dei servizi. Stiamo costituendo una potente piattaforma di servizi integrati per garantire, oltre ai risparmi, una migliore organizzazione e gestione di tutti i servizi di supporto del Servizio sanitario regionale».
Acquisti e logistica. La Toscana, assieme a Lombardia ed Emilia, siede al Tavolo nazionale AVCP (Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici). La centralizzazione permette di ottimizzare tutta la filiera, è un grosso veicolo per la gestione dell’ottimizzazione delle politiche del farmaco (ad esempio, per le questioni di appropriatezza e gestione dell’innovazione nei farmaci). Questo ha portato ad avere ottimi risultati. A fronte di un miliardo di euro circa di acquisti l’anno, si è ottenuto un 5% medio di sconto sul prezzo di riferimento a gara, e circa 40 milioni annui nel 2012 e nel 2013, dovuti alle ricontrattazioni facilitate dalla grande massa gestita. Ancora, nelle assicurazioni (furto, antincendio) su una base di 22 milioni in 3 anni, si è ottenuto il 13% di sconto. Per moltissimi oggetti acquistati (siringhe, ecc.) il nostro prezzo di acquisto è inferiore alla media nazionale.
«Il vantaggio dell’Estar unico -sottolinea ancora l’assessore -, potenziare questa filiera, omogenizzare procedure e risultati, offrire un servizio omogeneo a tutte le aziende, ottenere e potenziare i vantaggi della contrattazione e delle gare, fare concorsi che valgono per tutti, semplificare, razionalizzare e rendere meno costose le procedure amministrative, uniformare la gestione dei magazzini».
Ancora, il sistema informatico ITC (Information and Communication Tecnologies). La giunta ha lanciato l’anno scorso, e approvato nel settembre 2013 il progetto del nuovo sistema informativo regionale, che sarà lo strumento per la gestione del nuovo Estar unico.
L’organizzazione del nuovo Estar prevede tre articolazioni corrispondenti a ciascuna della Aree vaste. Entro il 31 marzo 2014 il presidente della giunta nominerà il direttore generale dell’Estar e il Consiglio regionale effettuerà le designazioni dei due componenti del collegio sindacale di sua spettanza. E a decorrere dal 1° agosto l’Estar subentrerà in tutti i rapporti di lavoro in essere presso gli Estav. Il personale del comparto resterà nelle rispettive sedi. La direzione regionale competente attiverà uno specifico tavolo di confronto e contrattazione con le organizzazioni sindacali per la definizione di criteri e modalità attuative.
Gli Estav erano stati istituiti con la legge regionale n. 40 del 24/02/2005, come strumento di un più ampio processo di razionalizzazione delle risorse e unificazione di standard, percorsi operativi e procedure, iniziato, nella Regione Toscana, con la costituzione delle Aree Vaste, nell’ottica di innalzare il livello di qualità dei servizi erogati.
«Tagliare gli Estav accorpandoli da tre a uno? Poteva funzionare e servire a qualcosa tre anni fa, quando lo abbiamo chiesto ottenendo la massima condivisione con il voto unanime del Consiglio regionale sulla nostra mozione. Oggi non basta più. Certo, meglio che nulla e meglio tardi che mai ben venga pure il passaggio dai tre Estav a un Estar; insomma, avevamo ragione noi. Tuttavia oggi ormai è una partita alla meno che non risolve, perché le criticità finanziarie del comparto sanitario nel frattempo si sono acuite». Lo afferma il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl), a commento dell’iniziativa assunta dalla giunta regionale e presentata oggi alla stampa con cui si accorpano i tre enti di approvvigionamento di area vasta in un’unica centrale regionale d’acquisto.
«Nella relazione finanziaria che accompagna il provvedimento – spiega Mugnai – la giunta punta a un risparmio complessivo pari a 780.080 euro l’anno dal 2015. Sembrano molti. Sono molti. Ma non sono certo tutti quelli che si sarebbero potuti ottenere. Ecco perché: innanzitutto qui si conta solo l’abbattimento di spesa legato all’eliminazione degli stipendi dei direttori generali, amministrativi e collegio dei sindaci revisori. Tuttavia ci sono anche altre strutture, di segreteria e non solo, che ogni ente si porta dietro per il solo fatto di esistere. Questo per gli Estav. E poi, pensiamo in rapporto a quanto si potrebbe contrarre la spesa d’apparato riducendo le attuali 12 Asl a 3, una per area vasta. Oltre alle figure sopra elencate, le Asl hanno anche un direttore sanitario. Il risparmio sarebbe assolutissimamente più marcato. E le Sds? Agli annunci di abolizione finora non si è dato alcun seguito. Dunque per ora sulla carta rimangono 34, una per ogni zona distretto, di cui 25 attivate nel corso del quasi decennio di sperimentazione. Ebbene: ognuna di queste ha un direttore con lauto compenso. Inoltre un sistema più snello, semplice ed efficiente produce di per sé risparmi fisiologici».
Insomma: «La nascita dell’Estar è un primo piccolo passo. Un contentino con cui si passa dagli attuali 21 organismi sanitari tra 12 Asl, i 3 Estav appunto, 3 Aziende ospedaliere, il Meyer, la Fondazione Monasterio e l’Ispo a 19 organismi. La differenza è veramente poca. Ci vuole maggior coraggio, e su questo punto daremo battaglia in Consiglio, molto probabilmente anche insieme ad altri gruppi d’opposizione e non solo».