Toscana
Legge di stabilità: Uncem, «buoni presupposti ma restano alcuni nodi»
«Da una prima analisi la legge di stabilità appena approvata dall’esecutivo presenta alcuni segnali incoraggianti anche se restano interrogativi che potranno essere sciolti solo quando il quadro sarà completo e la manovra sarà passata al vaglio del Parlamento». E’ questo il primo commento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, al provvedimento approvato ieri dal governo.
«Il fatto che siano stati scongiurati nuovi tagli nel settore sanitario è da accogliere con favore – prosegue Giurlani – così come valutiamo positivamente l’allentamento del Patto di stabilità e l’esclusione di nuovi tagli ai trasferimenti ai Comuni. Insomma, siamo finalmente fuori da una logica di soli tagli. Il problema adesso per gli enti locali – conclude Giurlani – sarà verificare quanto peserà sui cittadini e sulle casse dei comuni l’applicazione dei nuovi tributi».
Giurlani prova a spiegare: «L’Imu e la Tares saranno sostituiti dalla Trise, il tributo sui servizi comunali, a sua volta composta da Tari (tassa sui rifiuti) e Tasi (tassa sui servizi indivisibili). Ora, al di là delle sigle – conclude il presidente di Uncem Toscana – bisogna capire cosa cambia, cosa migliora o cosa peggiora. Da un primo veloce conto che ho fatto fare dagli uffici del comune di cui sono sindaco (Fabriche di Vallico), per esempio, risulterebbe un peso più elevato per i cittadini. Se così fosse, le buone intenzioni avrebbero pessime traduzioni concrete. Speriamo che alla fine questo non accada. In conclusione i presupposti sono in genere condivisibili, l’attuazione pratica tutta da verificare».