Toscana

Marroni a Suvignano: «Orgogliosi del riconoscimento attribuito al valore sociale del nostro progetto»

«Siamo orgogliosi del riconoscimento attribuito al valore sociale del progetto regionale di valorizzazione della tenuta di Suvignano, che riesce a contemperare le finalità sociali previste dalla normativa con il proseguimento dell’attività produttiva dell’azienda, che occupa 12 dipendenti, con un valore delle attività e dei beni pari a circa 30 milioni di euro». L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha partecipato stamani (in rappresentanza del presidente Enrico Rossi) al convegno «Le aziende confiscate come opportunità di sviluppo nella legalità», organizzato dalla Cgil presso la Società agricola Suvignano di Monteroni d’Arbia.

Al convegno era presente anche il viceministro dell’interno Filippo Bubbico, che già in occasione della manifestazione a Suvignano dell’8 settembre scorso aveva dichiarato la disponibilità del governo a tornare sulla decisione della vendita all’asta, e che stamani ha ribadito il sostegno al progetto di riuso produttivo dell’azienda di Suvignano proposto dalla Regione. «La disponibilità espressa dal viceministro Bubbico – ha sottolineato Marroni – è un bellissimo risultato, che dimostra come la collaborazione delle istituzioni a tutela dell’interesse pubblico possa portare a risultati concreti ed efficaci».

Il progetto presentato dalla Regione propone una gestione multifunzionale, fondata sulla produzione agricola biologica, sulla filiera corta destinando parte della propria produzione al mercato locale (a partire dalle mense pubbliche e private), sull’allevamento di bestiame, sulla fattoria didattica, sull’ospitalità rurale, sull’uso delle fonti alternative sostenibili, sull’impegno sociale e sulla diffusione della cultura della legalità.

«Oggi siamo qui per festeggiare un successo – ha detto ancora l’assessore Marroni – che vorrei considerassimo tutti non come un punto d’arrivo, ma come punto di partenza per lo sviluppo di una cultura della legalità che sia davvero efficace in quanto motore di sviluppo per la comunità, di crescita della società civile, di consapevolezza collettiva».

Il convegno di stamani è stata anche l’occasione per affrontare complessivamente il tema della destinazione dei beni sequestrati alle organizzazioni criminali in Toscana, che ad oggi sono 57. L’Osservatorio attivato dalla Regione attraverso il suo Centro di documentazione «Cultura della Legalità Democratica» svolge un monitoraggio continuo su questa realtà e mantiene una stretta collaborazione con gli enti locali e le associazioni impegnate per la cultura della legalità sul territorio. Dei 57 beni confiscati in Toscana, 32 sono stati consegnati dall’Agenzia nazionale ai soggetti che dovranno gestirli (il tempo medio intercorrente tra la confisca e l’assegnazione è di 5,5 anni), mentre per 19 di questi ancora non è stata definita la destinazione finale e quindi rimangono come patrimonio dello Stato in gestione dell’Agenzia nazionale.