Toscana

Consiglio regionale: Chincarini (Cd), «cooperative e Pd, surreale difesa del Forteto»

Duro intervento della capogruppo di Centro Democratico in Consiglio Regionale Maria Luisa Chincarini sulla vicenda del Forteto: «Surreale l’intervento a difesa del Forteto di LegaCoop e Confcooperative secondo le quali la proposta di commissariamento avanzata dagli ispettori ministeriali appare non comprensibile né giustificata. A ruota sono usciti i vertici comunali, provinciali e regionali del PD auspicando che il commissariamento possa essere evitato e che i rilievi posti dagli ispettori possano trovare soluzione mantenendo l’attuale gestione. E’ una vergogna ed ho il voltastomaco».

«All’interno della cooperativa e della comunità il Forteto – prosegue Chincarini – sono stati sistematicamente negati i diritti dei lavoratori, come hanno sottolineato i verbali ufficiali dell’ispezione del Ministero dello Sviluppo Economico, che hanno evidenziato come all’interno della cooperativa vengano negati tutti o quasi i diritti dei lavoratori, quale ad esempio il corretto inquadramento in un organigramma della cooperativa, invece tutti hanno il medesimo contratto di lavoro, viene negata la consegna del CUD, la semplice manifestazione di dissenso porta ad un demansionamento ed all’uscita dalla Comunità e non vengano riconosciuti e corrisposti gli straordinari e le ore di lavoro effettuate nei giorni festivi».

«I bambini erano costretti a lavorare di notte, prima di andare a scuola, i lavoratori venivano chiusi per punizione nelle celle frigorifere, le donne gravide erano costrette a lavorare fino al giorno del parto; venivano effettuati finti periodi di sospensione dal lavoro per incassare i contributi statali. Di fatto – continua Chincarini – stiamo parlando di una situazione di generale illegalità con riduzione in schiavitù».

«A corollario di questo scenario di crudeli nefandezze e disprezzo dei diritti umani il più importante partito della Toscana, il PD, si spacca per difendere coloro che dovevano vigilare e non hanno vigilato, per difendere rappresentanti istituzionali che hanno appoggiato, anche con finanziamenti pubblici, una realtà gestita da quel Rodolfo Fiesoli già condannato negli anni ’80 per violenza privata e sessuale, quando la stessa Corte di Giustizia di Strasburgo ha condannato l’Italia al pagamento di una pesante multa (soldi pubblici) per avere consentito il reiterato dispregio dei diritti umani. Contro di lui – conclude la consigliera regionale – verrà celebrato ad ottobre un nuovo processo per le numerose violenze individuate da una lunga indagine della procura della repubblica e dai lavori di una, seppur tardiva, commissione di inchiesta Regionale, di cui mi pregio di avere fatto parte. Con lui alla sbarra 22 dei suoi sodali”.