Toscana
Coldiretti: i toscani rinunciano all’abbigliamento ma non al cibo
I toscani tagliano su tutto, o quasi, in tempo di crisi ma fortunatamente non al cibo. Nel 2012 hanno speso 204 in più (+4%) rispetto all’anno prima per la spesa alimentare e bevande. E’ l’analisi di Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) sui nuovi dati Istat relativi ai consumi che abbastanza a sorpresa, visto anche che il trend nazionale di sostanziale stabilità se non addirittura riduzione, evidenzia la particolare attenzione per la famiglia toscana per la tavola dedicando 5.721 euro della disponibilità all’acquisto di alimentari e bevande contro i 5.517 euro del 2011.
Il dato è ancora più interessante considerando che la spesa media annua è diminuita tra il 2012 ed il 2011 di 984 euro (-3,2%) e che gli effetti del perdurare della crisi hanno eroso progressivamente le possibilità di acquisto delle famiglie sempre più abituati alla rinuncia. I toscani hanno speso complessivamente nel 2012 per fare la spesa 31.092 euro contro i 32.076 dell’anno prima. A calare sono state un po’ tutte le voci che compongono il paniere ma in maniera importante soprattutto l’abbigliamento e calzature passato da 1.512 euro a 1.368 euro (-10,5%), gli arredamenti da 1.416 euro del 2011 a 1.284 del 2012 (-10,2%), le spese per l’abitazione che hanno subito una frenata crollando da 10.452 euro a 9.804 (-6,6%) e altri beni e servizi che hanno subito una variazione negativa di circa 60 euro (-1,9%).
Secondo i dati elaborati da Coldiretti è in crescita anche la rete regionale di vendita diretta che sta “dirottando” sempre più consumatori e famiglie direttamente dal produttore con un notevole risparmio sul conto finale grazie al taglio delle intermediazioni. Sono aumentati del 17% i toscani che, nell’ultimo anno, hanno fatto la spesa almeno una volta nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica. In 350mila regolarmente preferiscono acquisti diretti ad altri canali commerciali. Ma se il consumatore medio si rivolge sempre più alla vendita diretta e alla filiera corta è anche merito del potenziamento della rete di Coldiretti che a livello regionale tra il maggio 2012 ed il maggio 2013 è crescita in maniera esponenziale: i mercati di Campagna Amica in piazze, borghi, centri di interesse sono passati dai 61 del 2012 agli attuali 69, (+10%), i punti di vendita diretta aziendale hanno superato abbondantemente quota 500 passando da 437 a 537 in un anno (+23%), le Botteghe addirittura del 50% (erano 17 solo un anno fa, oggi sono 25), così come i ristoranti che utilizzano prodotti a km zero (già 25 in regione).
«Acquistare prodotti a chilometri zero non è solo conveniente ma è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, oltre che un sostegno all’economia e all’occupazione locale – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – si tratta di una responsabilità sociale che si diffonde tra i cittadini nel tempo della crisi». L’offerta si arricchirà, da mercoledì 10 luglio, con la prima «Bottega Italiana» gestita da non-agricoltori. La Bottega che si trova in Via Lungo l’Affrico, 88c rosso, a Firenze (inaugurazione alle ore 18,30), propone solo prodotti italiani selezionati all’origine, sia del territorio locale sia nazionale, provenienti direttamente dal circuito delle aziende agricole accreditate alla rete di Campagna Amica. E’ la prima aperta in Toscana. «La nostra rete – conclude Roberto Nocentini, Presidente Firenze-Prato della Federazione – garantisce stagionalità, provenienza, legame con il territorio, serietà dei produttori e permette anche di risparmiare fino al 30%. Non ci sono intermediari: è questo il nostro piccolo segreto che fa la differenza».