Toscana

Livorno: Pdl, «Superdebiti della Asl, perché la direzione generale non ha segnalato la cosa?»

Direttore che viene, debito che si evidenzia: è accaduto lo scorso anno alla Asl 7 di Siena, dove l’insediamento del nuovo direttore generale Niccolò Pestelli portò alla luce uno sbilancio di 10 milioni di euro rispetto al previsto, e adesso accade alla Asl 6 di Livorno dove il neodirettore Eugenio Porfido non ha fatto in tempo sedersi alla scrivania che ha subito individuato e affermato l’esistenza di un debito verso i fornitori pari a 86milioni di euro, spicciolo più spicciolo meno. La singolare coincidenza è evidenziata dai Consiglieri regionali del Pdl Marco Taradash e Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità): «Sarà un caso – osservano i due – ma, dopo il caso del crac della Asl 1 di Massa Carrara in cui il governatore ed ex assessore alla sanità Enrico Rossi ha scaricato tutte le responsabilità sui direttori generali indicandoli a mo’ di capri espiatori, chi si insedia in una direzione generale tende a tracciare una linea e indicare un “punto zero” sulla situazione contabile. Per la serie: “io trovo questo, riparto da qui”».

Il «sistemino», secondo i due consiglieri regionali, parrebbe «avere un suo perché, e soprattutto aiuta a far trasparenza presso i cittadini». Si ma le domande restano, e Taradash e Mugnai le pongono a stretto giro alla giunta regionale. Il mezzo? Un’interrogazione a risposta orale appena protocollata e destinata a ricevere risposta direttamente in una delle prossime sedute di Consiglio regionale. «Quando si è venuti a conoscenza di quel debito?», chiedono gli esponenti del Pdl. E ancora: «La situazione debitoria della Asl 6 di Livorno si differenzia in maniera significativa da quella delle altre Aziende toscane»?

In premessa, il riepilogo dei fatti: «Il nuovo direttore dell’Azienda sanitaria livornese Eugenio Porfido ha dichiarato alla stampa locale che il debito della Asl 6 verso i fornitori ammonta a 86 milioni di euro e che questo è l’esito di una verifica effettuata in base al decreto legge n.35 dell’aprile 2013: “Siamo venuti a conoscenza di questa situazione dalla ricostruzione dei debiti che abbiamo dovuto compilare nel rispetto del decreto legge 35. La cifra? Mi sembra rilevante e che si commenti da sola. Affronteremo il problema in Regione”, ha dichiarato Porfido dalle cui parole si arguisce – scrivono Taradash e Mugnai – che la precedente gestione guidata dalla dottoressa Monica Calamai non aveva rappresentato al successore la situazione reale dell’azienda, né aveva dato attuazione al decreto n.35 che ha la finalità di ridurre i tempi di effettuazione dei pagamenti nei confronti di professionisti, aziende private, enti pubblici. Dall’analisi risulta anche – continuano i Consiglieri del Pdl – che il numero di pratiche ancora da liquidare è di 14.039. Non stupisce che a fianco di questa cifra gli stessi revisori aziendali abbiano scritto la parola “record”, come riferisce la stampa cittadina».