Toscana
Mps: Fondazione prima di agire vuole tutti dettagli su derivati
La Fondazione Mps, azionista di riferimento del Monte dei Paschi di Siena (35% del capitale) attende i risultati dell’analisi della banca su prodotti derivati dell’era Mussari-Vigni che avrebbero generato perdite non contabilizzate negli esercizi di competenza (2008 e 2009). Per Palazzo Sansedoni, l’eventuale richiesta di una azione di responsabilità verso il precedente management della banca non può prescindere da numeri e fatti certi e, al momento, non è sul tavolo del presidente dell’ente, Gabriello Mancini. La Fondazione vuole prima avere dagli organi della banca tutti i dettagli significativi sulla questione dei derivati: impatti contabili, patrimoniali, dinamica delle operazioni compresi i ruoli svolti dai singoli e dagli organi statutari di governance.
Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Giuseppe Mussari, si è dimesso «con effetto imemdiato e in maniera irrevocabile» dalla guida dell’Abi. Le dimissioni sono state formalizzate con una lettera al vice presidente vicario dell’associazione, Camillo Venesio, dopo che si sono susseguite polemiche su contratti derivati che Mussari avrebbe firmato quando era al vertice del Monte dei Paschi di Siena.
Per le precedenti gestioni di Banca Mps anche la Provincia di Siena, che nomina 5 membri nella Deputazione generale della Fondazione, non esclude eventuali «azioni di responsabilità». Lo afferma Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena. «Le ripetute indiscrezioni che si susseguono da giorni sulle ipotesi di operazioni finanziarie irregolari, realizzate da Banca Mps tra il 2008 e il 2009 e che oggi scaricano sull’azienda pesanti conseguenze negative sul fronte economico, finanziario e patrimoniale – scrive Bezzini – impongono che sia fatta presto la massima chiarezza sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità».
«Un quadro – rileva Bezzini – che sta emergendo, a seguito del lavoro che il nuovo management sta portando avanti da mesi nel segno della trasparenza, della tutela del patrimonio e del recupero di redditività e credibilità nei confronti dei mercati, degli azionisti e delle autorità di vigilanza. Un operato all’insegna della massima chiarezza e della massima prudenza, testimoniato anche dalle comunicazioni di Banca Mps fatte oggi e il 17 gennaio scorso con le quali si dà notizia che le suddette operazioni rientrano nel perimetro delle analisi in corso e sono già coperte da un incremento dei Monti Bond, finalizzato alle eventuali rettifiche di bilancio e ai costi di chiusura delle operazioni in oggetto. Le ultime vicende sono purtroppo un’ulteriore conferma di quanto fosse urgente lo scorso anno il rinnovamento del management. Una svolta radicale che era necessaria per affrontare una situazione di estrema difficoltà che già allora si stava manifestando. Faccio mio lo sconcerto e la grande preoccupazione della nostra comunità e dei lavoratori della Banca, ai quali vengono chiesti sacrifici che, da quello che emerge, potevano, almeno in parte, essere evitati. Il mio auspicio – conclude il presidente della Provincia – è che sia fatta al più presto la massima chiarezza e siano valutate tutte le possibili azioni da intraprendere a tutela della Banca, compresa un’eventuale azione di responsabilità».
Le notizie sulle «ipotesi di gravi irregolarità contabili attribuite alla precedente gestione di Banca Mps sono una conferma di quanto fosse necessario ed urgente operare un ricambio ai vertici del gruppo». Lo afferma Franco Ceccuzzi, sindaco uscente di Siena e candidato a primo cittadino del centrosinistra. «Una conferma, purtroppo – afferma Ceccuzzi – molto più dolorosa di quanto ci potessimo aspettare, che ribadisce quanto fosse indispensabile da parte del Comune sollecitare e sostenere quel ricambio che fu avviato nel dicembre 2011 e trovò il suo definitivo compimento nel marzo 2012, con l’arrivo di Fabrizio Viola ed Alessandro Profumo», fortemente voluto dallo stesso Ceccuzzi, allora sindaco.