Toscana
Naufragio Concordia un anno dopo: il Giglio in preghiera per le vittime e i soccorritori
Una chiesa con le porte aperte. Prima della celebrazione è stato riposizionato in mare lo scoglio strappato dalla Costa Concordia alle 21.45 di un anno fa al momento della tragedia. Il parroco don Lorenzo Pasquotto ha voluto sottolineare che le porte della chiesa che si sono aperte quella notte di un anno fa per accogliere i naufraghi sono aperte ai familiari delle vittime: questa ha detto “sarà sempre casa vostra”. Don Pasquotto, sul sito giglionews.it, ricorda “il freddo di quella notte, il trambusto, i volti sperduti degli anziani, il pianto dei bambini. Ma ricordo anche – aggiunge – un brulicare di gente che si dava da fare, che cercava di provvedere come poteva ai bisogni di 4200 persone che si erano riversate sulla nostra isola. E che ci è sostanzialmente riuscita. Ricordo i famigliari dei dispersi passeggiare su e giù per il porto in attesa di risposte. Ricordo ‘omoni’, biondi, in tute arancioni che si affannavano a svuotare i serbatoi del gasolio (e anche tante bottiglie di birra!)” E poi le donne del’Isola “intente a provvedere e a preparare il cibo per dar a tutti da mangiare. E a tener su il morale…” E poi gli anziani, i sommozzatori, i militari, la Protezione Civile e i giornalisti oltre ai tanti in chiesa per pregare per i morti e per i soccorritori, a ringraziare di essere ancora in vita. “Ora siamo qui, Signore. A distanza di un anno. Questa, anche questa, è la tua umanità. Io, per quello che posso e per quello che vale, te la offro. E’ tutto quello che ho. E ti ringrazio”. Nella stessa giornata di oggi preghiere in diversi Paesi del mondo come quella in India, a a Mumbay e Bali in indu, una Musulmana a Jakarta, una buddista a Shanghai e una cattolica a Goa, Jakarta, Manila e Lima.