Italia

Migranti: Biffoni, “allarme assoluto, sistema toscano in difficoltà”

Sull'accoglienza dei migranti "c'è una situazione di allarme assoluto in Toscana e nel resto del Paese". È quanto dichiara il sindaco di Prato e delegato nazionale Anci Immigrazione, Matteo Biffoni

Sull’accoglienza dei migranti “c’è una situazione di allarme assoluto in Toscana e nel resto del Paese. Quando anche amministratori vicini a questo governo, come Zaia e Fedriga, dicono che la situazione non sta funzionando si percepisce a che livello siamo arrivati. Il sistema non funziona e si è rivelato in tutta la sua fragilità. E almeno in Toscana siamo adesso a cercare soluzioni abbastanza naif, se non assolutamente non rispettose della dignità delle persone che arrivano e di chi accoglie, come le tende”. È quanto dichiara il sindaco di Prato e delegato nazionale Anci Immigrazione, Matteo Biffoni, tornando a parlare a margine di una conferenza stampa dell’emergenza migranti.

“Bisogna fermarsi rapidamente e riscrivere completamente le regole del gioco, altrimenti questo è un tema che non risolverà nessuno- avverte- vivremo costantemente un’emergenza che non c’è. Quest’anno infatti non sapremo che numeri avremo, perché sono fuori controllo, ma ogni anno arrivano 150-170 mila persone. E continueranno ad arrivare, che ci ci piaccia o no”.

In questo momento, sottolinea ancora, “siamo oggettivamente in affanno, il sistema toscano è in grande difficoltà e chi dice una cosa diversa sbaglia, perché anche gli sbarchi dell’altro giorno della Geo Barents fra Carrara e Livorno sono l’ennesima riprova che il sistema è completamente saltato”. Biffoni che lamenta di aver posto la questione della revisione della normativa sull’immigrazione sin dal 2015, e di non essere stato ascoltato dagli anni da nessun esecutivo, suggerisce al governo Meloni anzitutto di “convocare i sindaci e gli operatori del terzo settore” per poi procedere a “riscrivere rapidamente e complessivamente le regole del gioco”. Ma ancora più urgente è stanziare i fondi necessari. Il delegato Anci su questo punto insiste: “La prima cosa da fare è rimettere le risorse”.

(Agenzia Dire)