Toscana
Treni: Carraresi, scelte incomprensibili di Trenitalia
«Condividiamo il grido di allarme lanciato dalla Cisl regionale. Anche per noi continuano ad essere assolutamente inaccettabili i segnali di disimpegno di Trenitalia che persegue oramai da anni una politica di ridimensionamento interno e contemporaneamente di esternalizzazione spinta dei processi produttivi. Con il rischio addirittura di sostenere costi maggiori rispetto a quelli attuali». Così il consigliere regionale e segretario provinciale Udc Firenze Marco Carraresi in merito alle scelte «incomprensibili» di Trenitalia che, oltre a provocare maggiori costi alla collettività mettono a rischio anche numerosi posti di lavoro.
In realtà in Toscana il reticolo manutentivo del materiale rotabile di Trenitalia è ancora molto articolato e caratterizzato da storiche ed elevate professionalità: «All’Osmannoro – afferma Carraresi – è attiva la nuovissima Officina manutenzione corrente delle carrozze per il trasporto regionale con circa 200 addetti, collegata ad altre due officine, quella di Siena per la manutenzione delle locomotive diesel (con circa 45 dipendenti) e quella di Pisa per la manutenzione delle elettromotrici con circa 45 occupati. Inoltre sempre all’Osmannoro esiste l’Officina nazionale della manutenzione ciclica delle carrozze media distanza con annessa la torneria – con circa 200 addetti – e a Firenze i nuovi uffici studi dell’Ingegneria della manutenzione e del materiale rotabile nuovo – con circa 300 dipendenti – e che si occupa di tutti i mezzi di Trenitalia in circolazione sul territorio nazionale».
Nonostante esistano specifici accordi sottoscritti negli ultimi anni, in particolare per la manutenzione corrente dei treni regionali e per la manutenzione ciclica delle carrozze, «Trenitalia – accusa l’esponente centrista – ha preferito procedere alla sistematica esternalizzazione delle attività di manutenzione del materiale rotabile, rifiutandosi di riportare lavoro all’interno delle officine, negando le assunzioni concordate e non rispettando gli accordi sottoscritti riguardo a flessibilità, turni manutentivi, assunzioni, e sopratutto progetti di internalizzazione di lavoro».
L’ultima incredibile ed inaccettabile vicenda riguarda la manutenzione del Minuetto, «che è stata inspiegabilmente affidata ad una ditta privata che oltretutto effettua le riparazioni in una officina di proprietà delle Ferrovie a Firenze Romito. Officina che è stata realizzata a spese di Trenitalia, messa in sicurezza ed attrezzata con una spesa di circa 2 milioni di euro. C’è da domandarsi – insiste il consigliere regionale dell’Udc – che ne sarà allora del nuovo capannone, quasi ultimato e appositamente costruito, adiacente alle officine nazionali dell’Osmannoro, con un costo di circa 3 milioni di euro, considerato che le lavorazioni lì previste sono state esternalizzate”.
A questo punto, conclude Marco Carraresi, è necessario e urgente che «la Regione intervenga per garantire sia le officine che le strutture dedicate degli uffici, che oltre a garantire la funzionalità delle carrozze utilizzate dal trasporto ferroviario regionale, rappresentano comunque una straordinaria opportunità di sviluppo e occupazione per la nostra regione».