Toscana
Una mano per prevenire l’usura
Regione e Misericordie offriranno ascolto, ma anche consulenze per piani personalizzati di rientro e garanzie alle banche per prestiti fino a 26 mila euro (50 milioni di lire) da rimborsare con rate mensili fino a 5 anni ad un tasso di due punti inferiore al «prime-rate». Basterà rivolgersi al numero verde 800-860070, per poi essere successivamente indirizzati verso gli operatori della Misericordia più vicina. Venti, al momento, sono i centri di ascolto che operano in tutta la regione.
«L’usura in Toscana commenta l’assessore Carla Guidi, assessore ai rapporti con i cittadini e alla cultura della legalità è spesso quella dell’usuraio singolo: soggetti che operano nei paesi, nel quartiere, nei luoghi di lavoro. Non si hanno notizie di criminalità organizzata ed il numero delle denunce penali è spesso limitato». «Affrontare il problema è comunque importante e la Toscana conclude Guidi si è dotata di una legge sull’usura fin dal 1996 ed opera già da quasi quattro anni assieme alle Misericordie, con interventi concreti».
Il servizio, già attivo dal marzo del 1998, si rivolge a persone e piccole imprese: commercianti, artigiani e coltivatori diretti ma anche semplici famiglie che si trovano in difficoltà finanziarie. «Non si tratta di chi ha già firmato un patto con il diavolo, per quelli ci sono altri fondi ha sottolineato Lelio Grossi, responsabile della commissione per la prevenzione dell’usura dell’Arciconfraternita di Siena . Serve però ugualmente forza e coraggio». Il coordinamento Misericordie di Siena, che ancora oggi è la sola associazione in Toscana abilitata per legge ad utilizzare i fondi per la prevenzione messi a disposizione dalla legge n. 108 del 1996, ha alle spalle una forte esperienza già maturata nella provincia.
Dei venti centri di ascolto attivi al momento nelle sedi delle Misericordie toscane, un paio operano a Firenze. Gli altri sono ad Arezzo, Cascina, Empoli, Figline Valdarno, Grosseto, Livorno, Lucca, Montevarchi, Pescia, Pisa, Pistoia, Poggibonsi, Pontedera, Porto Santo Stefano, Prato, Siena, San Giovanni Valdarno e Viareggio. All’interno sono impegnati volontari con specifiche esperienze professionali: bancari, psicologi, avvocati, tutti tecnicamente preparati e spesso in pensione, in grado di fornire informazioni, consulenze ed assistenza operando con la massima riservatezza e a titolo completamente gratuito. Sono loro a valutare le problematiche presentate, a ricercare le possibili soluzioni, a selezionare le domande di finanziamento per cercare di «ristrutturare» i debiti accumulati dai singoli attraverso un prestito con una rata sopportabile.
Come funziona? Il meccanismo è questo: le persone in difficoltà per via di protesti, pignoramenti o sovrindebitamento non sarebbero in grado di ottenere credito bancario: la loro situazione, magari, non è però così irrecuperabile. Ed è sulla base di questi requisiti che i volontari dei centri di ascolto selezionano le domande (che passano poi al vaglio del coordinamento senese) e propongono il rilascio delle garanzie in favore delle banche convenzionate, le quali sono al momento il Monte dei Paschi di Siena, la Federazione della Banche di Credito Cooperativo della Toscana e la Cassa di Risparmio di Firenze. Gli istituti successivamente, in piena autonomia, decidono sulla concessione dei prestiti.