Vita Chiesa
Giornata ringraziamento: Cei, “lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti”
Nell’enciclica “Fratelli tutti”, ricordano i vescovi, “Papa Francesco non solo rilegge la parabola del Buon Samaritano per aiutarci a riscoprire il senso dell’essere fratelli, ma muove dalla domanda rivolta a Caino ‘Dov’è Abele, tuo fratello?’ (Gn 4,9) per aiutarci a ‘raccogliere uno sfondo di secoli’ in cui la Parola ci invita alla fraternità e ci abilita ‘a creare una cultura diversa, che orienti a superare le inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri’ (Fratelli tutti, n. 57)”. Anche nell’esperienza del lavoro “siamo chiamati a creare quello stile che non ci fa sentire concorrenti, ma fratelli, così come ad esempio ha fatto san Paolo con Aquila e Priscilla: erano fabbricanti di tende, uniti dalla stessa fede, e a Corinto vanno a stare nella stessa abitazione, ottimizzando certamente anche la loro attività (cf At 18, 1-4)”, evidenziano i vescovi. Per la Cei, “lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina sociale della Chiesa”: “I componenti dell’impresa devono essere consapevoli che la comunità nella quale operano rappresenta un bene per tutti e non una struttura che permette di soddisfare esclusivamente gli interessi personali di qualcuno. Solo tale consapevolezza permette di giungere alla costruzione di un’economia veramente al servizio dell’uomo e di elaborare un progetto di reale cooperazione tra le parti sociali. Un esempio molto importante e significativo nella direzione indicata proviene dall’attività che può riferirsi alle imprese cooperative, alle piccole e medie imprese, alle aziende artigianali e a quelle agricole a dimensione familiare. La dottrina sociale ha sottolineato il contributo che esse offrono alla valorizzazione del lavoro, alla crescita del senso di responsabilità personale e sociale, alla vita democratica, ai valori umani utili al progresso del mercato e della società (Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 339)”.