Toscana
Fondazioni, è scontro aperto
Ente Cassa di Risparmio Firenze |
39.262 |
Fondazione Banca del Monte Lucca |
500 |
Fondazione Cassa di Risparmio Livorno |
911 |
Fondazione Cassa di Risparmio Carrara |
566 |
Fondazione Cassa di Risparmio Lucca |
8.367 |
Fondazione Cassa di Risparmio Pisa |
6.129 |
Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia |
11.701 |
Fondazione Cassa di Risparmio Prato |
588 |
Fondazione Cassa di Risparmio S. Miniato |
2.375 |
Fondazione Cassa di Risparmio Volterra |
744 |
Fondazione Monte dei Paschi Siena |
80.051 |
TOTALE |
151.197 |
Giovanni Pallanti, già vice sindaco di Firenze e esperto del settore, nutre molti dubbi su questa riforma ma mette in guardia anche dalla privatizzazione selvaggia. «Oggi commenta Pallanti la situazione è questa: le banche sono in mano o a falsi privati che sono quelli inseriti dai politici della prima repubblica o da privati che hanno una rappresentanza culturale e civile uguale a zero. E allora non si può con la privatizzazione regalare le banche a chi le amministrava in nome del potere politico. D’altra parte bisogna anche evitare che le banche siano di fatto le uniche municipalizzate d’Italia. Infatti la tendenza in atto nei Comuni, discutibile per molti aspetti, è che le municipalizzate vadano privatizzate. Così, alla fine, le municipalizzate andrebbero in mano ai privati e le banche in mano ai politici. E quello che si fa uscire dalla porta rientra dalla finestra».
La riforma potrebbe poi portare ad alcuni grosse distorsioni del sistema. «Il pericolo continua Pallanti è che il processo di privatizzazione non selvaggia già avviato venga vanificato e che le Fondazioni diventino le finanziarie dei partiti. Perché se la quota di rappresentanti di enti locali nei comitati di indirizzo delle Fondazioni salisse oltre il 60-70% questo significherebbe consegnarle nelle mani dei partiti». «Nello stesso tempo, e questo vorrebbe evitare il disegno di Tremonti, precisa Pallanti il liberismo e la privatizzazione non devono essere selvaggi». E allora come evitare una gestione troppo «privatistica» degli interventi delle Fondazioni? «Fondamentale risponde Pallanti è il controllo dell’opinione pubblica sia al momento della nomina dei soci, sia sulla qualità degli investimenti delle Fondazioni».
Ma, secondo Pallanti, ci sono anche delle eccezioni. «Una di queste, tra le altre, spiega è l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che nella composizione del comitato di indirizzo ha trovato un punto di equilibrio azzeccato: 50% di rappresentanti degli enti locali (comuni, province, regione), e l’altro 50% di privati con forte caratura come intellettuali, personalità insigni, esponenti di istituzioni culturali e università».
Per i dati clicca qui