Toscana
In tanti a Roma per Padre Pio
Al momento della solenne proclamazione (era la 457.a per Giovanni Paolo II), sono scrosciati gli applausi e da San Giovanni Rotondo sono volati verso l’alto 12327 palloncini colorati, a ricordare i giorni trascorsi dalla morte di padre Pio (23 settembre 1968) sino alla data dell’avvenuta canonizzazione. Non molto tempo in realtà, se si considera che sono ancora vive migliaia di persone che, in vita, hanno conosciuto o incontrato personalmente il frate delle stimmate. Anzi molte di loro, anche in TV, hanno reso preziose e commoventi testimonianze.
Il Papa poi, nella sua omelia, ha tracciato un breve profilo del nuovo santo, che sarà onorato con il nome di “San Pio da Pietrelcina” e inserito nel Calendario Romano generale il 23 settembre, con il grado di memoria liturgica “obbligatoria”. “L’umile cappuccino – ha detto – si trovò ad affrontare tante prove. Oggi contempliamo in lui quanto sia dolce il “giogo” di Cristo e davvero leggero il suo carico, quando si porta con amore fedele. La vita e la missione di Padre Pio testimoniano che difficoltà e dolori, se accettati per amore, si trasformano in un cammino privilegiato di santità, che apre verso prospettive di un bene più grande, noto soltanto al Signore”.
E’ risaputo infatti come l’umile cappuccino abbia dovuto soffrire anche a causa delle gerarchie ecclesiastiche, non sempre ben disposte nei suoi confronti: Ciò che il Papa ha forse volu to ricordare, implicitamente, parlando di “vanto della Croce” come “ciò che maggiormente risplende in Padre Pio”. Ed ha proseguito. “In tutta la sua esistenza, egli ha cercato una sempre maggiore conformità al Crocifisso, avendo ben chiara coscienza di essere stato chiamato a collaborare, in modo particolare, all’opera della redenzione”. Il nostro tempo – ha commentato il Santo Padre – “ha bisogno di riscoprire il valore e la spiritualità della Croce, per aprire il cuore alla speranza”.
Al profilo mistico del santo, Giovanni Paolo II ha aggiunto un aspetto caratteristico: quello della misericordia. “Padre Pio – ha detto – è stato generoso dispensatore della misericordia divina, rendendosi disponibile a tutti attraverso l’accoglienza, la direzione spirituale e specialmente l’amministrazione del sacramento della Penitenza. Il ministero del confessionale, attirava innumerevoli folle di fedeli al Convento, anche quando quel singolare confessore, trattava i pellegrini con apparente durezza, perché prendessero coscienza della gravità del peccato”.
Un terzo aspetto della sua vita, secondo il Santo Padre, è stato quello “della sua intima e costante unione con Dio, di cui erano eloquenti testimonianze le lunghe ore trascorse in preghiera. Amava ripetere “sono un povero frate che prega”. Sarà bene ricordare che a Padre Pio, nei giorni della prova, era stato proibito di protrarre la celebrazione della Messa oltre i trenta minuti!. Ora il Papa, indicando la preghiera come “caratteristica della sua spiritualità”, ha voluto ricordare che essa “continua nei Gruppi di Preghiera, da lui fondati, che offrono, alla Chiesa e alla società, il formidabile contributo di un’orazione incessante e fiduciosa”.