Toscana

Servizi socio-sanitari, protocollo d’intesa tra Fondazione Maffi e Comune di Cecina

La Fondazione Casa Cardinale Maffi e il Comune di Cecina nelle persone del Presidente Franco Falorni e del Sindaco Samuele Lippi hanno firmato oggi il Protocollo d’intesa per la realizzazione della complessa operazione urbanistica che prevederà la riorganizzazione e l’ampliamento dei servizi socio-sanitari e assistenziali della storica Fondazione di San Pietro in Palazzi, nonché la realizzazione di quaranta alloggi a favore delle esigenze dell’emergenza abitativa: venti di edilizia sovvenzionata (pubblica), venti di edilizia convenzionata (a prezzo calmierato), oltre a una più generale riqualificazione urbanistica delle aree interessate (parcheggi, giardini, nuova viabilità). Presente anche l’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto.

La Maffi ha posto al centro del Protocollo d’intesa il mantenimento dei livelli occupazionali e la realizzazione di nuovi servizi per la comunità, ovvero la costituzione di un nuovo centro diurno per l’assistenza a persone giovani adulti (18-35 anni) affetti da disabilità psico-fisiche, l’edificazione di una residenza a carattere comunitario per persone a rischio psico-sociale e/o in condizioni di disagio relazionale, una struttura residenziale per l’accoglienza di disabili ed eventualmente delle relative famiglie (progetto “Dopo di Noi”), il tutto grazie ad un percorso che ha visto coinvolti oltre alla Fondazione Maffi e al Comune di Cecina, anche i servizi socio-sanitari locali con l’obiettivo immediato di un pieno coinvolgimento della Società della Salute “Valli Etrusche” e della Asl Toscana Nord Ovest. Non solo, una parte della sede storica di San Pietro in Palazzi sarà ceduta al Comune per gli interventi di edilizia residenziale pubblica, prevedendo anche l’acquisizione, mediante permuta, del Cinema/Teatro e dell’area già identificata come “campino”, oggi di proprietà della Fondazione. I proventi dalle alienazioni immobiliari programmate dalla Fondazione permetteranno di finanziare i diversi investimenti, nell’ottica di una rivalorizzazione dal punto di vista urbanistico e sociale dell’intera area interessata.

Il Comune di Cecina, con questo Protocollo, oltre a quanto sopra accennato, si impegna a definire la necessaria convenzione edilizia e ad allineare gli strumenti urbanistici ai contenuti del Protocollo medesimo.

Franco Falorni, presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi, ha sottolinea come «un’operazione come questa, che ha coinvolto, in modo attivo, oltre alla nostra Fondazione anche tutte le istituzioni dal Comune alla Società della Salute dimostra ancora una volta come la coprogettazione e una programmazione condivisa, possano davvero sortire effetti virtuosi. L’operazione consentirà alla Maffi di ampliare l’offerta dei suoi servizi e migliorarne la qualità in tutta l’area».

Samuele Lippi, sindaco di Cecina, ha aggiunto che «dei circa 7 milioni di euro messi sul tavolo dalla Regione, ce ne siamo aggiudicati quasi la metà, 3,3 milioni, che serviranno sia per l’acquisto sia per i lavori necessari agli appartamenti da assegnare alle famiglie inserite nella graduatoria. L’operazione non prevede alcuna nuova cementificazione, né consumo di suolo vergine. Una scelta che tiene insieme il duplice desiderio di costruire una comunità che sia, al tempo stesso, sostenibile e solidale».

Infine Serena Spinelli, assessora alle politiche sociali e abitative della Regione Toscana, ha dichiarato che «quello di oggi è un atto positivo per la comunità di Cecina e per l’intero territorio delle Valli Etrusche, perché apre nuove prospettive dal punto di vista della risposta al bisogno abitativo, ma anche del rafforzamento di importanti servizi socio-sanitari rivolti alle persone con disabilità e per la rigenerazione di un’area storica del tessuto urbano. Da sottolineare il lavoro di squadra svolto dalla Fondazione, dal Comune e dalla Società della Salute per un intervento di grande rilievo e che potrà contare anche sulle risorse che come Regione Toscana, attraverso uno specifico bando, abbiamo messo a disposizione degli enti locali per l’acquisizione di immobili da destinare a edilizia residenziale pubblica».