Toscana
Le ferie da «cristiani»
Don Giorgio ci spiega anche che in diocesi, in particolare nelle zone interne delle tre stupende città del tufo (Pitigliano, Sovana e Sorano) arrivano e soggiornano per qualche tempo molti stranieri, tedeschi in testa. Anche per loro c’è un’attenzione particolare, che geograficamente si estende ad altri luoghi come le Terme di Saturnia dove addirittura il parroco ha una propria stanza. «Si tratta di turisti che passano da noi pochi giorni dice ancora il responsabile diocesano della pastorale del turismo , ma non per questo sono degli estranei». Al proposito don Giorgio ricorda infine la Messa domenicale in lingua inglese a Porto Santo Stefano.
Ma nella diocesi maremmana anche l’economo, don Pietro Natali, si occupa di turismo: non per sdoppiamento dell’incarico, ma in quanto responsabile dell’Anspi (l’Associazione nazionale San Paolo Italia) per la quale è stato di recente eletto nel Consiglio nazionale con l’incarico di occuparsi dell’«Eteca», che è appunto l’ente dell’associaizone preposto al turismo, più esattamente all’organizzazione turistica degli oratori affiliati, delle case per ferie e delle gite. In veste Anspi, don Pietro, dopo averci ricordato che nella sua diocesi sono ben 7 i circoli attivi e tutti nelle parrocchie più importanti (Orbetello, Pitigliano, Santa Fiora, Piancastagnaio…), ci parla della Casa d’accoglienza di Poggioferro, che lui gestisce, anche come parroco della zona, ospitando fino a 40 persone che la possono usare in autegestione o con il personale locale.
«In questo mese di luglio ospitiamo quattro campi-scuola dell’Azione cattolica ragazzi diocesana ci racconta don Pietro . Poi verrà un gruppo dalla parrocchia di Dalmine, vicino Bergamo (in questo caso don Pietro giocherà in casa essendo lui bergamasco d’origine, ndr). Poi un gruppo di tedeschi inviati dal Centro turistico giovanile di Grosseto. Mentre dall’ultima settimana di agosto ai primi dieci giorni di settembre, avremo una presenza calcistica con il ritiro precampionato delle due squadre giovanili del Civitavecchia. Dopo di che, su richiesta del Comune di Scansano, ospiteremo per un mese una trentina di studenti universitari impegnati negli scavi archeologici. Nei giorni scorsi, invece, erano qui dei ragazzi di Allumiere nei pressi di Civitavecchia. Insomma, vengono da tutte le parti: sono venuti gli scout da Treviso, da Venezia; abbiamo accolto gruppi di famiglie…. Praticamente lavoriamo da giugno ad ottobre, mentre negli altri mesi dell’anno utilizziamo la Casa per l’attività della parrocchia».
«La nostra è un’esperienza autenticamente missionaria, molto forte, che personalmente ho fatto per anni spiega don Giacomo e che consiglio ai sacerdoti che hanno la predisposizione di uscire dalle mura per portare la Chiesa anche dove non avremmo mai pensato. Quella dei cappellani di bordo è un’esperienza unica nel mondo della Chiesa italiana. Quando, oltre alle navi da carico, si parla di navi da crociera molti storcono il naso pensando ad una pastorale del turismo di lusso; non è così! I cappellani a bordo sono dei veri e propri missionari, annunciatori del Vangelo tra le genti di diverse lingue, culture e razze. La particolare dedicazione ai marittimi stabilmente imbarcati (su alcune navi ci sono oltre mille e 200 persone d’equipaggio) rende questo apostolato estremamente richiesto e fruttuoso. La lontananza dalla famiglia prolungata per mesi sino ad oltre un anno, la separazione assoluta dai passeggeri con le conseguenti disparità di trattamento (dal vitto all’alloggio, allo svago), una vita sacrificata fatta di 14-16 ore di lavoro al giorno senza soste settimanali, l’impossibilità fisica di incontrare e ancor di più frequentare una chiesa, una comunità cristiana rendono essenziale questo apostolato ad gentes».