Lucca
Lutto per la Chiesa di Lucca. Morto don Dante Martinelli, il suo servizio pastorale legato a Viareggio
Già munito dei conforti religiosi, si è spento serenamente nel sonno, dopo alcuni giorni in cui le sue condizioni si erano decisamente aggravate. La salma, nella tarda mattinata di venerdì 19 maggio sarà portata nella chiesa di Santa Maria Assunta alla Migliarina (Viareggio) dove è stato parroco per 34 anni fino al 2020. La chiesa resterà aperta nel pomeriggio per chiunque voglia portare un ultimo saluto e offrire una preghiera personale, poi alle ore 21.15 tutta la parrocchia si riunirà per un momento comunitario guidato dall’attuale parroco (Migliarina-Terminetto) don Daniele Ricci. Le esequie, presiedute dall’arcivescovo Paolo Giulietti, saranno celebrate, nella stessa chiesa, sabato 20 maggio alle ore 11. Infine il feretro sarà portato al cimitero della Misericordia di Viareggio.
Don Dante era nato a Lucca il 25 giugno 1942 e fu battezzato nella chiesa di Santa Maria Forisportam il 4 luglio successivo. Visse la giovinezza a Marlia, nella cui chiesa fu cresimato il 21 Agosto 1949. Entrato nel Seminario Arcivescovile di Lucca, dove ha compiuto gli studi, ricevette il diaconato il 20 dicembre 1969 e poi fu ordinato presbitero della Diocesi di Lucca il 28 giugno 1970.
Dal 1970 al 1977 è stato parroco collaboratore prima a Capezzano e poi per i due anni successivi alla Pieve di Camaiore dove, nel 1979, divenne parroco titolare. Rimase molto legato a Camaiore anche quando poi l’1 febbraio 1986 fu nominato parroco della Migliarina a Viareggio dove ha vissuto il suo servizio pastorale per 34 anni consecutivi. Carattere brillante e spirito sagace, è stato un punto di riferimento importante per la Chiesa viareggina ma anche per l’intera città: è stato infatti Vicario della Zona Pastorale di Viareggio prima dal 1998 al 2003, poi di nuovo dal 2007 al 2014. Dal 1986 è stato l’incaricato diocesano per le pratiche matrimoniali delle parrocchie viareggine e, inoltre, dal 2004 al 2014 è stato membro del Consiglio presbiterale della Diocesi di Lucca.
Attento alla vita sociale della città, in particolare nel quartiere della Migliarina, dove reggeva la parrocchia, si accorse fin da subito come le modeste dimensioni della precedente chiesa e i pochi spazi parrocchiali dovevano essere potenziati a servizio di una realtà in continua espansione, pensando soprattutto ai giovani. Nei primi anni 2000 finalmente fu individuata un’area, poco distante dalla prima chiesa, per la costruzione di un nuovo complesso parrocchiale. Con l’intera comunità e con sforzi anche personali, si prodigò senza sosta fino all’inaugurazione del nuovo complesso avvenuto il 2 dicembre 2007, con solenne celebrazione presieduta dall’allora arcivescovo Italo Castellani. E va ricordato che, proprio con Castellani, don Dante in qualità di Vicario zonale visse anche tutti i dolorosi momenti legati alla strage ferroviaria del 29 giugno 2009.
Se questi sono gli incarichi e le attività principali, non possiamo dimenticare che negli anni è stato anche Assistente Ecclesiastico dell’Agesci per le zone di Lucca, Pisa e Massa Carrara; pur rimanendo a Viareggio dal 2003 al 2012 assunse l’incarico di parroco di Santa Lucia in Vegghiatoia (Camaiore); per pochi mesi nel 2004 fu amministratore della parrocchia dei Sette Santi Fondatori, sempre a Viareggio; dal 2011 fu nominato prima amministratore e poi parroco titolare del Terminetto.
Nel 2020, per problemi di salute, si era ritirato da ogni incarico, trasferendosi alla Casa del Clero di Lucca. Lì ha vissuto la vita comunitaria con i preti anziani o malati della Diocesi, non mancando mai alle messe e alle attività di socializzazione. È stato presente anche all’incontro del clero con la delegazione giapponese giunta nel capoluogo ai primi di maggio dalla Diocesi di Nagasaki. Pur dovendo oramai affidarsi alle amorevoli cure del personale infermieristico della struttura, fino agli ultimi giorni è stato consapevole della sua situazione, vissuta nell’affidamento sereno al Signore cui ha donato tutta la sua vita.
L’intera comunità diocesana, nel dolore del momento, si unisce alle preghiere e al ricordo affettuoso e di grande riconoscenza dei tanti che lo hanno conosciuto in oltre 50 anni di sacerdozio; infine porge ai familiari di don Dante, in particolare alla sorella, a nipoti e pronipoti, le più sentite condoglianze.