Toscana
Piombino, la parola d’ordine è diversificazione
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Potrebbero esserne svantaggiati i pescherecci, ma si pensa di spostare il settore più verso la Dalmine e far quindi decollare anche questo settore. Un’altra infrastruttura indispensabile («governo permettendo» dicono alla Port Autority) è una strada di accesso diretto al porto dalla variante Aurelia, per evitare incredibili ingolfamenti e ridurre anche i costi, con piazzali di stoccaggio, soste autotreni e quant’altro. C’è poi l’annoso problema dello spostamento dei carbonili che non sono certo in sintonia (spolverino ecc.) con la nuova veste che si vuol dare al porto e sembrerebbe che la stessa Lucchini cominci a sintonizzarsi su questa lunghezza d’onda…