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Johannesburg, appello del Papa
«Ci auguriamo tutti che i numerosi Capi di Stato e di Governo presenti, e gli altri partecipanti, riescano a trovare vie efficaci per uno sviluppo umano integrale, tenendo conto della dimensione economica, sociale e ambientale». È l’appello lanciato da Giovanni Paolo II domenica scorsa all’Angelus, alla vigilia del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, in Sud Africa (26 agosto-4 settembre). «In un mondo sempre più interdipendente – ha detto ancora il Papa prima di recitare l’Angelus, insieme ai fedeli, a Castelgandolfo – la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato non possono che essere frutto dell’impegno solidale di tutti nel perseguire insieme il bene comune». In quanto «posti da Dio come amministratori della terra, per coltivarla e custodirla», ha ammonito il Papa citando il passo conclusivo della prima lettera di san Paolo ai Romani, gli uomini possiedono una vera e propria «vocazione ecologica, divenuta più che mai urgente nel nostro tempo»: di qui l’invito del Pontefice alla «responsabilità» nei confronti della «provvidenza divina, che si manifesta nel creato e nella storia»: un «messaggio d’amore», lo ha definito il Papa, di cui la creatura umana, pur «piccolissima», deve riconoscersi «destinataria».
La scheda:Il Verticedi Johannesburg:una visioned’insieme
Cos’è il Vertice di Johannesburg?
Il Vertice di Johannesburg rappresenta per il mondo intero un’importante opportunità per muoversi in direzione di un futuro sostenibile ovvero un futuro che consenta alle popolazioni di soddisfare i propri bisogni senza danneggiare l’ambiente. Lo sviluppo sostenibile è un appello in favore di un approccio diverso allo sviluppo e di un modello diverso di cooperazione internazionale. Questo concetto riconosce che le decisioni assunte in una parte del mondo possono avere effetto su popolazioni in altre regioni, e richiede che vengano prese delle iniziative lungimiranti per promuovere delle condizioni globali che favoriscano progresso e benefici per tutti.
Il percorso che doveva permettere di raggiungere lo sviluppo sostenibile è stato adottato dieci anni fa in occasione del Vertice di Rio. Ciononostante, rimane molta strada da fare. Si auspica che il Vertice di Johannesburg possa superare il divario esistente in merito all’attuazione dell’Agenda 21, mediante la presentazione di proposte per azioni concrete.
Il Vertice rappresenterà l’incontro internazionale sulla sostenibilità più importante di tutti i tempi, che riunirà migliaia di partecipanti, tra i quali capi di Stato e di Governo, leader del mondo degli affari e rappresentanti della società civile, per promuovere lo sviluppo sostenibile.
Quando e dove si svolgerà il Vertice?
Il Vertice si terrà a Johannesburg, in Sud Africa, presso il Sandton Covention Centre, dal 26 agosto al 4 settembre 2002.
Quale sarà il risultato del Vertice?
Il principale obiettivo del Vertice consiste nel rafforzare l’impegno politico in favore dello sviluppo sostenibile. Si auspica che il Vertice termini con l’approvazione da parte dei leader mondiali di una dichiarazione chiara e inequivoca, la “Dichiarazione di Johannesburg”, che ribadisca il loro impegno a lavorare in favore dello sviluppo sostenibile. Inoltre, un piano di attuazione concordato delineerà le azioni prioritarie necessarie per lo sviluppo sostenibile. In aggiunta, i governi, la società civile e il mondo degli affari vengono incoraggiati a portare avanti delle iniziative di collaborazione che affrontino dei problemi specifici e conducano a dei risultati misurabili per il miglioramento delle condizioni di vita dei popoli del mondo.
Chi è responsabile dell’organizzazione del Vertice?
La decima sessione della Commissione ONU sullo Sviluppo Sostenibile (conosciuta come CSD10) agisce in qualità di Comitato Preparatorio per il Vertice. Nel biennio 2001-2002, il CSD10 ha tenuto quattro incontri preparatori per il Vertice, conosciuti con il nome di PrepCom. La quarta e ultima PrepCom che si svolgerà a livello ministeriale si terrà a Bali, in Indonesia, dal 27 maggio al 7 giugno 2002.
Il Comitato Preparatorio è guidato da un Bureau composto da due rappresentanti provenienti da ciascuna regione del pianeta (10 membri in totale). Negli intervalli fra le sessioni del CSD10, il Bureau si riunisce per guidare il processo preparatorio e accrescere la consapevolezza politica e il supporto in favore del Vertice fra i governi e i maggiori gruppi interessati. Il Presidente del Bureau è l’indonesiano Emil Salim.
All’interno delle Nazioni Unite, la responsabilità complessiva per il Vertice compete al Segretario Generale del Vertice di Johannesburg, Nitin Desai, Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali.
In aggiunta all’organizzazione politica del Vertice, vi sono una molteplicità di questioni organizzative e logistiche, quali ospitalità e trasporti locali, che vengono gestiti dal Governo del Sud Africa, in quanto nazione ospitante. Proprio per gestire gli aspetti logistici dell’evento è stata creata la Società per il Vertice Mondiale di Johannesburg (Johannesburg World Summit Company JOWSCO), sotto l’egida del Governo Sudafricano.
Si tratterà di una replica del Vertice sulla Terra?
Il Vertice di Johannesburg rappresenta un passo avanti, passando dai concetti all’azione. L’Agenda 21, il piano d’azione per lo sviluppo sostenibile adottato in occasione del Vertice della Terra nel 1992, rimane uno straordinario quadro di lungo periodo e una guida per migliorare la condizione del pianeta e le esistenze dei suoi abitanti. Adottandola, i governi hanno riconosciuto che il perdurare delle attuali politiche avrebbe aggravato il divario economico fra i Paesi ed all’interno di essi, traducendosi in una accresciuta povertà e in un ulteriore deterioramento degli ecosistemi. Ma i governi hanno concordato sul fatto che un’altra linea di azione che potesse proteggere il pianeta e assicurare un futuro più prospero, era possibile. “Nessun paese da solo può raggiungere questo risultato,” afferma nel suo preambolo l’Agenda 21, ma “tutti insieme possiamo.” L’Agenda 21 servirà come base per lo sviluppo di iniziative concrete che producano risultati.
Si tratta di una conferenza ambientale? Di una conferenza sulla povertà?
Il Vertice di Johannesburg riguarda lo sviluppo sostenibile uno sviluppo che soddisfa i bisogni delle persone di oggi e delle generazioni a venire. Non si tratta di una conferenza sulla povertà, bensì di una conferenza sul genere di sviluppo che sia le nazioni industrializzate sia i paesi in via di sviluppo dovrebbero perseguire. Tuttavia, povertà, consumi eccessivi e stili di vita non sostenibili saranno fra le questioni più importanti sul tavolo del Vertice di Johannesburg. Lo sviluppo sostenibile, di conseguenza, cerca di affrontare queste tematiche mediante iniziative che favoriscano la crescita economica, lo sviluppo sociale e la protezione ambientale.
Il Vertice di Johannesburg non rappresenta soltanto un proseguimento del Vertice della Terra di Rio; né, tantomeno, si tratta meramente di un seguito alla recente Conferenza Internazionale sui Finanziamenti per lo Sviluppo di Monterrey. Il Vertice di Johannesburg si basa sui risultati raggiunti da entrambi, ma cerca al tempo stesso di attuare gli obiettivi concordati in numerose conferenze inclusi quelli adottati dai leader mondiali in occasione del Vertice sul Millennio nell’ambito dello sviluppo sostenibile.
Quali tematiche verranno affrontate in occasione del Vertice?
La questione fondamentale riguarda la misura in cui il mondo può modificare la propria rotta e conseguire un futuro sostenibile. Un simile approccio comprende numerose altre questioni.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha identificato cinque aree chiave in cui il Vertice di Johannesburg può fare una vera differenza: Acqua e igiene, Energia, Salute, Produttività Agricola, e Biodiversità e gestione degli ecosistemi. Egli ritiene che durante il Vertice possano e debbano essere ottenuti risultati concreti su queste tematiche cruciali, per le quali ha inventato l’acronimo “WEHAB”.
Chi prenderà le iniziative necessarie per realizzare questi cambiamenti?
E’ evidente che i governi avranno la responsabilità di attuare gli obiettivi concordati nel corso del Vertice. Ma la realtà è che i governi non dispongono delle risorse per realizzare tutto ciò che va fatto e che il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile richiede la creazione di rapporti di collaborazione fra i diversi settori della società, quali il mondo dell’imprenditoria e le organizzazioni non governative.