Vita Chiesa
Prato, incontro delle comunità cattoliche cinesi d’Italia. L’occasione è la giornata di preghiera per la Chiesa in Cina
All’incontro sono attesi duecentocinquanta cinesi con i rispettivi cappellani provenienti da Milano, Roma, Napoli, Rimini, Reggio Emilia, Padova e Santa Croce sull’Arno, città dove esistono da tempo comunità cattoliche orientali. Poi saranno presenti i cinesi di Prato, una comunità composta da circa centocinquanta fedeli. Un numero piccolo – se rapportato a quello dei residenti orientali, che secondo l’ufficio statistico del Comune è di circa 30mila persone, corrispondente al 15,3% della popolazione pratese – ma composto da persone che formano un gruppo coeso e vitale.
«Sarà un grande momento di festa nella preghiera – spiega don Pietro Wang, cappellano della comunità cinese di Prato – che ci permetterà di rafforzare le relazioni tra le comunità presenti in Italia e inoltre sarà una grande opportunità di evangelizzazione verso i nostri connazionali che abitano qui».
«Siamo lieti di ospitare questa iniziativa che consideriamo come un ponte tra la numerosa comunità cinese che abita in città e la Chiesa pratese, da sempre aperta e disponibile al dialogo», afferma mons. Daniele Scaccini, vicario generale della diocesi di Prato. «L’aver concesso l’ostensione straordinaria della Sacra Cintola di Maria dimostra non solo l’eccezionalità dell’evento – aggiunge mons. Scaccini – ma la volontà di condividere con altri fratelli e sorelle nella fede il simbolo e il bene più prezioso della città».
La giornata di preghiera per la Chiesa in Cina è stata istituita nel 2007 da papa Benedetto XVI e solitamente si celebra intorno al 24 maggio, giorno in cui i fedeli cattolici cinesi celebrano la festa della Beata Vergine Maria, patrona del Paese. Una ricorrenza che ogni anno in Cina vede migliaia di persone in pellegrinaggio al santuario di Sheshan, a Shangai. Proprio l’immagine della Madonna di Sheshan, posta sulla chiesa dell’Ascensione, sede della comunità cattolica cinese di Prato, accoglierà i partecipanti al raduno.
Il programma. Sabato 20 maggio è prevista la recita del rosario e la celebrazione della messa presieduta dal vicario generale mons. Daniele Scaccini e a sera ci sarà la cena nei locali della parrocchia, seguita da un momento di festa. Domenica 21 maggio l’appuntamento è alle 8 nella in cattedrale per l’ostensione della Sacra Cintola mariana: si tratta di un evento straordinario perché la reliquia, custodita a Prato da oltre otto secoli, viene mostrata alla venerazione dei fedeli solo in cinque occasioni annuali. L’ultima ostensione straordinaria, fuori dagli appuntamenti canonici, si è tenuta il 19 marzo 2020 per invocare la protezione di Maria durante la pandemia da Covid. Sempre domenica 21 maggio, al termine della preghiera mariana le delegazioni delle comunità cinesi si muoveranno in processione da piazza Duomo in centro storico fino alla parrocchia dell’Ascensione, nella periferia ovest della città, recitando il rosario in cinese e in italiano. Alle 11 è in programma la celebrazione della messa nella chiesa dell’Ascensione, presieduta dal vescovo monsignor Giovanni Nerbini. Un grande pranzo di festa chiuderà la due giorni.
Il primo nucleo della comunità cattolica cinese di Prato è nato più di trent’anni fa, insieme alla prima ondata migratoria. Inizialmente era costituita da battezzati provenienti dalla Cina, poi grazie alla presenza stabile di un cappellano e di suore cinesi, il numero dei fedeli è aumentato con l’inserimento di nuovi fedeli che hanno ricevuto i sacramenti dopo un cammino di catechesi. La sede si trova nella parrocchia dell’Ascensione, la più vicina alla zona di via Pistoiese, dove vive la maggior parte dei cinesi presenti a Prato.
Dal 2020 il sacerdote incaricato di seguire la comunità è don Pietro Wang, 44 anni, originario di Hebei, la grande regione dove si trova la capitale Pechino e dove risiedono oltre un milione di cattolici. Ogni domenica alle 15,30 don Wang celebra una messa in lingua cinese e nel resto dei giorni compie un grande lavoro di collegamento con i suoi connazionali, non solo cattolici, presenti in città. Parla molto bene l’italiano e per le istituzioni cittadine e per molti cinesi di Prato è un punto di riferimento per ogni bisogno, dal rinnovo dei documenti, al rapporto con i medici dell’ospedale in caso di ricovero di un parente. Su richiesta e in accordo con l’Asl e il Comune, durante la pandemia ha aperto un canale WeChat, il social media più usato dai cinesi, attraverso il quale ha raggiunto oltre duemila connazionali per spiegare come funzionavano le vaccinazioni anti Covid.