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I cristiani a Gerusalemme, «un seme di pace». Parla il Custode di Terra Santa padre Patton
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In un’intervista sul numero di Toscana Oggi in uscita in questi giorni, padre Patton racconta la situazione difficile dei cristiani: «Le comunità cristiane di Terra Santa oggi vivono vari tipi di difficoltà. Ci sono delle difficoltà legate alla situazione socio politica in cui tutti noi ci troviamo, soprattutto per i cristiani che vivono in Palestina e a Gaza. Sono difficoltà anche di tipo economico». «Per sostenere le comunità cristiane – aggiunge – è importante non lasciarle sole. La piccola comunità che sta in Terra Santa a volte si sente anche un po’ abbandonata dal resto del mondo. Il primo modo per stare vicini ai cristiani in Terra Santa è quindi venire in pellegrinaggio. Ovviamente è importante sostenere la Terra Santa e direi anche la stessa Custodia di Terra Santa anche a livello economico per poter continuare l’opera di cura e custodia sia dei santuari, sia delle comunità locali e per poter continuare anche l’opera di accoglienza dei pellegrini, dei lavoratori migranti e anche l’opera di assistenza ai cristiani che vivono in zone più disagiate e più difficili come la Siria Libano». La presenza dei cristiani, sottolinea il Custode, è una presenza di pace: «Dentro il clima sociale e politico complesso di Gerusalemme, e un po’ di tutto il Medio Oriente, il compito dei cristiani è quello di essere un seme di pace e di conciliazione, un elemento anche di mediazione. Il compito dei cristiani è quello di testimoniare che l’odio si vince con il perdono e che il male si vince con l’amore».