Vita Chiesa
Papa a Kinshasa, ai giovani: “dalle tue mani può venire la pace che manca a questo Paese”
“Giovane che sogni un futuro diverso, dalle tue mani nasce il domani, dalle tue mani può venire la pace che manca a questo Paese”, l’appello del Papa, che ha incentrato il suo discorso sulle cinque dita della mano, a ciascuna delle quali corrisponde un ingrediente per il futuro. “Al pollice, il dito più vicino al cuore, corrisponde la preghiera, che fa pulsare la vita”, ha spiegato Francesco: “la preghiera è il primo ingrediente, quello fondamentale, perché da soli non ce la facciamo. Non siamo onnipotenti e, quando qualcuno crede di esserlo, fallisce miseramente”. “La preghiera è l’acqua dell’anima”, la metafora scelta dal Papa: “è umile, non si vede, ma dà vita. Chi prega matura dentro e sa alzare lo sguardo verso l’alto, ricordandosi di essere fatto per il cielo”. “Non rivolgerti a Gesù come a un essere distante e lontano di cui avere paura, ma come al più grande amico, che ha dato la vita per te”, il consiglio del Papa a ciascuno dei giovani congolesi: “Egli ti conosce, crede in te e ti ama, sempre. Guardandolo appeso in croce per salvarti, capisci quanto vali per lui. E puoi affidargli, gettandole sulla sua croce, le tue croci, i tuoi timori, i tuoi affanni. Li abbraccerà. Lo ha già fatto 2.000 anni fa e quella croce, che oggi sopporti, era già parte della sua. Non temere allora di prendere tra le mani il Crocifisso e di stringerlo al petto, di piangere le tue lacrime su Gesù. E non dimenticarti di guardare il suo volto, il volto di un Dio giovane, vivo, risorto! Sì, Gesù ha vinto il male, ha fatto della croce il ponte verso la risurrezione. Allora, alza ogni giorno le mani a lui per lodarlo e benedirlo; gridagli le speranze del tuo cuore, confidagli i segreti più intimi della vita: la persona che ami, le ferite che porti dentro, i sogni che hai nel cuore. Parla con Gesù, raccontagli del tuo quartiere, dei vicini, degli insegnanti, dei compagni, degli amici e dei colleghi, del tuo Paese”. “Chi prega supera la paura e prende in mano il proprio futuro”, la tesi del Papa, esortando i giovani a “scegliere la preghiera come vostro segreto, come acqua dell’anima, come unica arma da portare con voi”.