Toscana
Ferrovie sul binario morto
È un copione già visto, come già conosciute sono le parole udite in consiglio regionale. Da quando il trasporto pubblico locale è passato dallo Stato alle competenze regionali, le ferrovie sono allo sbando, accusa Maurizio Dinelli di Forza Italia, presidente della commissione speciale trasporti integrati, che ha aperto la sessione straordinaria richiesta dai gruppi di centro-destra. «Di fronte a treni sempre più spesso in ritardo, sovraffollati, in pessime condizioni igieniche, con carrozze che viaggiano chiuse, la Regione permette che le tariffe aumentino prosegue Dinelli Di fronte alle continue proteste dei viaggiatori, dei comitati di pendolari, dei sindacati, la Giunta avrebbe dovuto utilizzare il contratto di servizio per dare segnali più chiari della volontà di cambiamento. Invece, il contratto firmato nel 2002 è sostanzialmente identico al contratto sperimentale del 2001».
Occorre anche recuperare, ricorda Banchi, la presenza dei «grandi assenti» di questo contratto di servizio circa 300 pagine tra testo e allegati che sono gli utenti: «ci sembra indispensabile una loro rappresentanza prosegue nel Comitato tecnico di gestione, accanto a Regione Toscana e Trenitalia».
Ma, secondo il consigliere del Cdu, altre promesse non sono state mantenute dal contratto Regione-Trenitalia e riguardano il problema gravissimo della sicurezza e della manutenzione dei convogli e che si riassume nel binomio «caldo» della mancanza di personale e di materiale. «C’è un vero e proprio circolo vizioso afferma Banchi che ricade sulla pelle dei viaggiatori, non solo in termini di numero sempre ridotto di carrozze, ma anche per la diminuita attività di manutenzione del cosiddetto materiale viaggiante. Ovvero le carrozze sono poche, sono sempre sui binari e non c’è la possibilità di fare una normale manutenzione. Nell’audizione del 5 febbraio in Commissione Trasporti, i sindacati hanno sottolineato con viva preoccupazione, solo per fare un esempio, l’estrema delicatezza di alcuni controlli tecnici come quello dei bordini dei cerchioni: si tratta di millimetri decisivi per tenere le ruote dentro i binari». «Sotto questo aspetto conclude Franco Banchi la Regione Toscana sta assistendo impotente all’impoverimento del patrimonio professionale di tutto il comparto della manutenzione ferroviaria, a partire dall’inevitabile declino delle Officine grandi riparazioni di Porta a Prato a Firenze».
Le critiche al servizio ferroviario regionale sono riuscite a compattare i diversi gruppi del consiglio regionale. Nino Frosini (Comunisti italiani), Pieraldo Ciucchi (Socialisti italiani), Marco Carraresi (Ccd), Fabio Roggiolani (Verdi), Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista) su di un punto concordano, seppure con motivazioni diverse: le ferrovie regionali non sono all’altezza delle necessità e dell’importanza di una regione come la Toscana.
Diminuiti anche i ritardi, secondo i dati regionali: a novembre i treni critici arrivavano in consistente ritardo 14 volte su cento, la percentuale si è ridotta all’8,5, mentre per quelli che hanno solo 5 minuti di ritardo si è passati dal 43 al 31 per cento.
In più, rileva Conti, con il nuovo contratto sono stati istituiti 37 treni in più: 7 sulla Firenze-Pistoia-Lucca, due sulla Firenze-Empoli-Siena, 9 sulla Firenze-Pisa-Livorno, 4 sulla Firenze-Prato-Bologna, 2 su La Spezia-Viareggio-Pisa.
«Siamo di fronte a carenze accumulate negli anni, basti pensare al materiale rotabile spesso obsoleto osserva Conti . Gli accordi sull’alta velocità permetteranno di cambiare in sei-sette anni l’intero modo di muoversi in Toscana. Saranno in tutto 5 miliardi di euro che verranno investiti sul sistema ferroviario regionale entro il 2010».