Toscana

Un mondo di sete. La Toscana in aiuto dell’Eritrea

di Riccardo Bigi«Il mio Paese muore di sete». È un grido disperato quello che giunge dall’Eritrea dove la siccità, che dura ormai da 5 anni, sta raggiungendo punte tragiche minacciando di morte oltre due milioni di persone. A portare in Toscana la voce di questo lembo d’Africa affacciato sul Mar Rosso è don Uqbagaber Woldeghiorghis, direttore di Caritas Eritrea, giunto venerdì scorso a Firenze dove ha incontrato l’arcivescovo Ennio Antonelli

Caritas Eritrea è impegnata su quattro fronti: il primo è la distribuzione di cibo, il secondo è il sostegno all’agricoltura attraverso la distribuzione di sementi: in passato infatti i contadini conservavano parte del raccolto per la semina dell’anno successivo, ma questa catena produttiva si è interrotta negli ultimi anni. Il terzo fronte di impegno è la riparazione delle pompe idriche, per rimettere in funzione i pozzi attualmente inutilizzati. Infine, l’assistenza medica: la Chiesa cattolica eritrea gestisce 30 cliniche e cura la distribuzione di medicinali nelle zone più disagiate. Gli aiuti, sottolinea don Uqbagaber, vengono rivolti indifferentemente sia ai cristiani (che sono circa la metà della popolazione, soprattutto ortodossi) che ai musulmani: islam e cristianesimo infatti convivono pacificamente da sempre in Eritrea.

Il progetto portato avanti dalla Caritas di Firenze, insieme alla Misericordia dell’Antella, riguarda il villaggio di Halal dove una comunità di suore indiane gestisce un ambulatorio che offre servizi di vaccinazione, ricovero, maternità, educazione sanitaria a una popolazione di 10 mila abitanti. Gli aiuti possono essere versati sul conto corrente postale 22547509 intestato a «Arcidiocesi di Firenze Caritas diocesana», oppure sul conto corrente 1735/51 della Banca Toscana (agenzia 2).

La Caritas di Prato invece si farà carico del vicino villaggio di Fedelarib, un comprensorio di 6.800 persone (quasi tutti donne, anziani e bambini). L’obiettivo è quello di far fronte all’emergenza idrica, alimentare e sanitaria: la Caritas raccoglie zucchero, farina, riso, pasta, fagioli e piselli in scatola ma anche offerte per l’acquisto di latte in polvere e di pompe idriche. I versamenti possono essere fatti sul conto corrente 6056/30 presso la Cariprato intestato alla Caritas, oppure direttamente alla sede Caritas in via del Seminario 36. Tra i progetti già attivati ci sono anche la costruzione di un pozzo da parte del Consiag (il consorzio che eroga acqua e gas nella zona pratese) e la costruzione di tre aule scolastiche da parte della Provincia di Prato.

I numeri del pianeta2,3 milioniLe persone che vivono in Paesi a rischio idrico 1,3 milioniLe persone che non accedono all’acqua 200 milioniI bambini morti ogni anno per acqua insalubre 800 milioniLe persone senza acqua in casa 1.700I metri cubi annui usati da un cittadino Usa 250I metri cubi annui usati in Africa A Firenze il Forum alternativoOgni giorno 30 mila persone in tutto il mondo vengono uccise dalla mancanza di acqua potabile, mentre i Paesi del Nord del mondo consumano acqua tre volte di più dei Paesi del Sud. È il momento di fare giustizia». Con questa prospettiva Riccardo Petrella, economista e presidente del Comitato italiano del Contratto mondiale dell’acqua, ha presentato il Forum mondiale alternativo dell’acqua che si terrà a Firenze il 21 e il 22 marzo prossimi. E ha lanciato subito la proposta di «un’Autorità mondiale dell’acqua, una sorta di Tribunale internazionale, con poteri di inchiesta e di sanzione verso quei governi che non garantiscono l’accesso all’acqua potabile ai loro cittadini».Alla «due giorni» fiorentina parteciperanno oltre mille delegati, provenienti da oltre 50 Paesi del mondo, impegnati in seminari e conferenze. Tra i protagonisti più noti Mario Soares, presidente del Contratto mondiale dell’acqua, l’economista indiana Vandana Shiva, l’ecologista tedesco Wolfgang Sachs, il missionario comboniano Alex Zanotelli, il fondatore di «Le Monde diplomatique» Ignazio Ramonet e Danielle Mitterand.

Obiettivo del Forum fare il punto sul dibattito politico, civile, culturale, sociale ed economico, sui contenuti, sulle scelte politiche e sulle innovazioni da realizzare a livello mondiale nel settore dell’acqua e dei servizi idrici. Alla ricerca di soluzioni alternative possibili il Forum elaborerà e proporrà una serie di azioni legislative, politiche, economiche, sociali e culturali al fine di assicurare il diritto all’acqua per tutti. Saranno promosse campagne specifiche a sostegno degli obiettivi del diritto all’acqua per tutti e del riconoscimento dell’acqua come bene comune.