Toscana

Agriturismo, meglio i polli nel cortile che la piscina

di Simone PitossiMeglio allevare polli e maiali nel cortile che costruirci una piscina». Una sorta di slogan con cui il presidente della Commissione Ambiente, Fabio Roggiolani, dei Verdi, ha sintetizzato la filosofia della Legge regionale sulla «Disciplina delle attività agrituristiche in Toscana» approvata mercoledì scorso in consiglio. Nuova classificazioneFra le tante novità che porterà al mondo dell’agriturismo la nuova legge regionale di disciplina del settore una importante riguarda il procedimento di classificazione delle strutture. «Con la nuova legge – spiega infatti Gianluca Parrini, consigliere regionale della Margherita e membro della commissione agricoltura – viene introdotta una specifica norma che, nell’attribuzione dei punteggi che concorrono a formare la classificazione degli agriturismi, riconosce un peso maggiore rispetto al passato agli aspetti propriamente rurali». La legge 76 del 1994, infatti, che la nuova normativa andrà ad abrogare, nell’assegnare i punteggi in base al quale venivano attribuite le famose spighe (l’equivalente delle stelle per le strutture alberghiere classiche) non considerava adeguatamente questo aspetto, «fondamentale – sempre secondo Parrini – per valorizzare l’interconnessione fra agriturismo, attività agricola, territorio e tradizioni», insistendo invece sugli elementi riconducili ad un generico confort alberghiero. «Con questa importante modifica – conclude l’esponente della Margherita a Palazzo Panciatichi – la Regione viene incontro alle richieste avanzate in sede di consultazione sul provvedimento dalle principali organizzazioni professionali agricole della Toscana». Sanzioni contro i falsi«Si potranno chiamare agriturismo – ha spiegato Roggiolani – solo quelli in cui l’attività agricola prevale su quella turistica. Saranno utlizzati tre criteri di valutazione: la prevalenza del reddito del lavoro agricolo su quello turistico, le ore di lavoro e gli investimenti nei due settori». «Per chi non rispetta questi criteri – ha detto Roggiolani – sono previste sanzioni dai 2 mila ai 10 mila euro». Deroghe contro la burocraziaLa legge prevede anche una serie di deroghe sulle norme igienico sanitarie. «Si è combattuta una battaglia contro gli eccessi di burocrazia – ha spiegato Roggiolani – non possiamo applicare le stesse norme alla struttura del paesino di campagna e a quella della grande città. Ci sono deroghe che permettono il rispetto delle caratteristiche architettoniche degli edifici, ma che non pregiudicano le condizioni essenziali di vivibilità. Sarà l’ufficiale sanitario a valutarlo. Questo servirà a favorire la nascita di strutture nelle aree marginali, come la montagna». «La legge – ha detto ancora – favorirà la ristorazione legata ai prodotti dell’azienda, puntando non sulle primizie ma sul consumo di prodotti rispettosi delle stagioni». Il 30% sono in toscanaIn Toscana, in base alle cifre fornite dall’assessore regionale all’agricoltura, Tito Barbini, gli agriturismi sono 2600, con un flusso di ospiti che si aggira intorno ai 2 milioni all’anno. «Il 30% dei posti letto nazionali sono in Toscana – ha commentato l’assesore regionale all’agricoltura, Tito Barbini – con un fatturato di 250 milioni di euro. L’Irpet ha rilevato che il settore agricoltura è in crescita in termini di occupazione, investimenti e export». «Questa legge – ha aggiunto Barbini – consentirà all’agriturismo toscano di fare un ultriore salto di qualità, ma senza che questo implichi una perdita di identità delle imprese agrituristiche».

Agriturismo, ambasciatore della Toscana nel mondo

Agriturismo in rete