Toscana

Immigrati, l’integrazione va in rete

di Simone PitossiGli immigrati regolari in Toscana sono oltre centomila, secondo le ultime stime. In testa ci sono gli albanesi, seguiti dai cinesi e dai marocchini. A loro, ma non solo a loro, si rivolge www.immigrazioneintoscana.it, un sito internet che parla di immigrati. L’ha realizzato – in collaborazione con la Regione Toscana – l’Anolf Cisl, l’«Associazione nazionale Oltre le frontiere» che opera dal 1989 e conta nella nostra regione già oltre 7.500 iscritti. Un sito ricco di curiosità, numeri, ricerche ed anche foto, con tutte le norme più aggiornate perché gli immigrati possano conoscere i loro diritti e i loro doveri: dai permessi di soggiorno ai contratti di lavoro. Internet è diventato un strumento diffuso di comunicazione e tutto sommato dai costi abbastanza accessibili, anche per chi non dispone a casa di un computer proprio. Ma questo sito non vuole essere rivolto solo agli immigrati. Mauro Scotti, presidente dell’Anolfo, ha sottolineato questo aspetto: «Il sito si rivolge anche alle istituzioni e a tutti i cittadini toscani».

«Sono numerosi anche in Toscana – sottolinea il vicepresidente ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva – gli immigrati che affollano gli Internet point delle città: navigano sulle pagine dei giornali del proprio paese, per mantenere un contatto diretto con la nazione che hanno lasciato, si scambiano e-mail e foto con familiari ed amici». «Ma questo sito – aggiunge – potrà diventare uno strumento utile anche per chi non è partito da lontano e vuole solo conoscere meglio questi nostri concittadini, sfatando più di un luogo comune». «Questo sito – spiega Gianni Salvatori, segretario regionale della Cisl – vuole rappresentare uno sforzo della Cisl Toscana, che conta tra i suoi iscritti migliaia di immigrati, per trovare nuove modalità di comunicazione: uno strumento in più di cui gli immigrati potranno disporre per affrontare e risolvere le tante problematiche a cui ogni giorno vanno incontro». «Il nostro sindacato – conclude – è convinto che gli immigrati non siano soltanto una risorsa necessaria per la nostra economia, ma anche persone che hanno diritti e doveri nei confronti dello Stato e delle sue articolazioni. Per questo pensiamo che siano maturi i tempi per un dibattito che possa portare a riconoscere loro il diritto di voto nelle amministrative».

Quanti sono in ToscanaNel 2000 gli immigrati regolari in Toscana erano 114.972 e quasi la metà soggiornava da noi da almeno cinque anni. Diventano 140 mila con la correzione, usata dall’Istat, per tenere conto anche dei minori inseriti nello stesso permesso di soggiorno dei genitori. Alla fine del 2001, dato Caritas, se ne contavano solo 94.467 (–17,8%), il 2,7 per cento di tutti i toscani che risiedono nella regione e che superano di poco i 3 milioni e mezzo. In parte è dipeso dalla «ripulitura» degli archivi del ministero. Nonostante la flessione dell’ultimo anno dal 1995 al 2001 gli stranieri sono comunque cresciuti dell’81,9%. Arezzo è la provincia che ha registrato l’incremento maggiore (+149%, dal 1995 al 2001). A Prato gli immigrati sono triplicati: ma allora la città laniera non faceva provincia e i dati sono quindi ufficiosi. Ogni cento immigrati regolari che soggiornano in Italia quasi la metà è europeo (47%), un quarto (24%) è asiatico, poco meno di un quinto africano (18%) ed un decimo (10,5%) americano. Su tutto il territorio regionale sono presenti 161 diversi gruppi nazionali, ma i primi cinque coprono da soli il 48% delle presenze contro il 45,9% di due anni fa. I più numerosi sono gli albanesi (16.824, 17,8%), seguiti dai cinesi (11.191, 11,8%) e marocchini (7.965, 8,4%). Al quarto e quinto posto ci sono rumeni (5.369) e filippini (4.028). Ogni cento permessi di soggiorno riconosciuti in Toscana 79 hanno riguardato immigrati tra i 18 e i 60 anni, 17 sono stati consegnati a minori ed appena 4 ad ultrasessantenni. I minori in quattro anni sono più che raddoppiati. Il sito internet• Dall’arabo al cineseLe pagine sulle nuove norme per i permessi di soggiorno, i documenti richiesti, l’obbligo recente di rilasciare le proprie impronte digitali sono tradotte in più lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese. Presto sarà inserito anche l’urdu, la lingua più diffusa in Pakistan. • Notizie e consulenze on-lineCi sono notizie in pillole (i diritti per chi aspetta un figlio o i ricongiungimenti familiari solo per citarne alcune), sintesi da leggere velocemente ma anche approfondimenti e ricerche. Sul sito anche tutti i contratti di lavoro aggiornati siglati in Italia: l’abc dei diritti del lavoratore, quale orario uno è tenuto a rispettare, cosa fare in caso di malattia od infortunio, i diritti di chi aspetta un figlio. Sono previste anche vere e proprie consulenze online e risposte a quesiti da parte di esperti. • edicola telematicaNon poteva mancare naturalmente un’edicola telematica, con i link ai principali quotidiani online italiani ma anche di tutto il mondo (soprattutto del terzo mondo): dall’Albania all’Ucraina, dal Perù alla Costa d’Avorio, dal Marocco alla Cina, dalla Nigeria ed il Ghana alle Filippine. • I numeriC’è naturalmente anche una sezione dedicata alle statistiche degli immigrati toscani, redatta in collaborazione con l’area statistica della Regione. Online pure la sintesi dei dossier Caritas 2001 e 2002 sull’immigrazione. • curiositàSono tante le curiosità sparse per il sito. Puoi scoprire che, visto che negli anni sono cambiate le regole e i metodi di trascrizione dal cinese, Mao Tse Tung si scriverebbe oggi Mao Zedong, che Wenzhou e Wenchou sono la stessa città e che tra Zhejiang e Zhejing non c’è differenza: errori che possono portare gli uffici della questura o del Comune a conteggiare due volte la stessa persona, rendendo difficile ogni successivo confronto. C’è una ricerca anche sulla religione dei cinesi, un’altra sull’immigrazione e la criminalità organizzata cinese curata da Renzo Rastrelli ed una terza sulle regolarizzazione in Toscana.

Il sito www.immigrazioneintoscana.it

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