Toscana

Energie, la Toscana vuole convertirsi

di Simone PitossiL’obiettivo da qui al 2010 è rinnovare e ristrutturare il parco delle centrali termoelettriche attualmente eistenti in Toscana. Perché? Per cercare di ottenere maggiore efficienza nella produzione di energia e allo stesso tempo diminuire sensibilmente la produzione di gas serra. Parola dell’assessore regionale all’ambiente Tommaso Franci. «Dopo i cambiamenti a livello legislativo – ha spiega Franci – introdotti negli ultimi anni, sia a livello nazionale che europeo, la Regione Toscana intende realizzare alcuni importanti interventi in questo settore. Primo fra tutti la nuova legge regionale sull’energia, che è in fase di gestazione e che verrà approvata entro la fine di questo anno».

Ambiente ed energia: uno degli obiettivi primari riguarda la diminuzione dei gas serra, primo fra tutti l’anidride carbonica (CO2), ed il rispetto del protocollo di Kyoto. «La Toscana, –continua – sotto questo punto di vista, farà la sua parte. Certo, se il parco delle centrali termoelettriche venisse convertito entro breve in centrali a ciclo combinato, potremmo fare un grande salto di qualità. Per la centrale Enel di Livorno posso anticipare che l’apertura dei cantieri dovrebbe avvenire entro il marzo del 2004». Il bilancio energetico della Regione Toscana è caratterizzato da un rilevante peso delle fonti rinnovabili, circa l’11%, dovuto a geotermia e idroelettrico e da una preponderanza di prodotti petroliferi (47%) e combustibili gassosi (32%). Mentre i consumi finali sono ripartiti pressoché equamente tra industria (29%), trasporti (33%), usi civili e agricoltura (34%). Il settore elettrico è caratterizzato negli ultimi anni da un lieve deficit della produzione regionale – l’8% nel 2002 – rispetto ai consumi regionali; nella produzione di energia elettrica le fonti rinnovabili pesano per il 28% circa.

In Toscana, come in Italia il livello di emissioni di gas serra (derivanti da combustibili) è purtroppo cresciuto. In Toscana i gas serra sono passati da 37 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti nel 1990 ad un livello nel 2000 di circa 40,5 milioni di tonnellate con un aumento di circa l’8%, mentre l’obiettivo del Protocollo di Kyoto è una riduzione del 6,5%. La parola d’ordine è quindi sostituire la tecnologia delle centrali a olio combustibile con centrali a ciclo combinato che utilizzano il metano. Questa tecnologia ha una efficienza ambientale doppia. Infatti le centrali a olio combustibile producono circa 650 grammi di Co2 per Kw/h mentre i nuovi cicli combinati ne emettono circa 320 grammi. Promuovendo la completa conversione del parco centrali a centrali a ciclo combinato si potrà ottenere una riduzione di circa il 18% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990 nel settore di produzione di energia elettrica. Tra le conversioni già previste e autorizzate c’è quella delle centrali Enel di Livorno e di Cavriglia per le quali è necessario che vengano rapidamente aperti i cantieri.