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Charlie Gard: card. Bassetti, «vicenda straziante che tocca l’anima». Mpv: bandiera europea a lutto

Il presidente dei vescovi italiani è intervenuto ieri pomeriggio sulla vicenda del bambino inglese di dieci mesi ai quali oggi potrebbe essere staccata la spina del macchinario che lo tiene in vita. Sulla vicenda è intervenuto anche il Mpv.

«Questa straziante vicenda, come la definiscono i vescovi inglesi, tocca l’anima di ogni persona e non può lasciare nessuno nell’indifferenza». Lo ha detto ieri pomeriggio il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, parlando della storia di Charlie Gard, il bambino di dieci mesi affetto da una rara sindrome al quale oggi verrà staccata la spina del macchinario che lo tiene in vita, in seguito alla sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo che ha confermato la facoltà dei medici di Londra di interrompere le cure. Dopo avere chiesto un momento di raccoglimento e di preghiera per lui, al termine dell’incontro che ha tenuto nell’ambito della Festa di Avvenire, il presidente della Cei ha aggiunto che «ogni azione che pone fine a una vita è frutto di una falsa concezione della dignità umana. Dal suo inizio al termine naturale, la vita va accolta e difesa».

«Se il piccolo Charlie sarà staccato dal respiratore, verrà eseguita la condanna a morte di un bambino innocente, indegna della tradizione umanistica e dell’eredità cristiana del Vecchio Continente. Chi ha qualcosa da dire lo dica ora. I credenti stasera accendano la luce di una candela e insieme ad essa facciano salire a Dio la loro preghiera per Charlie e per lo strazio dei suoi genitori. Se l’epilogo sarà quello annunciato, il Movimento per la vita italiano esporrà dalle finestre della sua sede nazionale la bandiera europea e quella britannica listate a lutto». Così si è espresso ieri pomeriggio Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita italiano (Mpv).

«Nell’era dei diritti civili, un altro limite è stato varcato – sottolinea Gigli -: la Cedu ha sancito che in Europa non solo è stato sdoganato il diritto di chiedere la morte, ma vige anche il dovere di morire quando lo Stato lo decide e se quella vita è considerata inutile. È la vittoria dell’utilitarismo, imbellito nel linguaggio bioetico con la nozione ambigua di best interest: Charlie sarà cancellato dall’esistenza nel nome del suo migliore interesse, parola di tribunale!».