Toscana
Consiglio, chi è massone deve continuare a dichiararlo
E Firenze vanta il record di logge in Italia (insieme a Roma): ben 44 solo del Goi. La questione non poteva non essere sentita in modo particolare. Così, la proposta di abrogazione che arrivava da una forza del centronistra lo Sdi di cui è capogruppo Pieraldo Ciucchi ha trovato consensi anche e soprattutto nelle forze del centrodestra. E ha diviso in tre la Margherita. Il capogruppo Alberto Monaci dopo aver lasciato libertà di voto al gruppo è uscito dall’aula insieme al consigliere Pifferi. Parrini, Gelli e D’Angelis hanno votato contro mentre Lucia Franchini si è espressa a favore. Gli altri a ranghi compatti: contro Democratici di Sinistra, Comunisti Italiani, Verdi, Rifondazione Comunista, Udc. A favore dell’abrogazione Forza Italia, Alleanza Nazionale e, ovviamente, Sdi.
Nel suo intervento Varis Rossi (Ds), presidente della commissione «Affari istituzionali», ha motivato il parere contrario alla proposta di legge che intendeva abolire gli articoli 11 e 12 della legge regionale, perché resta valido e corretto anche oggi dichiarare l’appartenenza e l’iscrizione ad associazioni per chi ricopre cariche pubbliche. «Altre norme già esistenti sulla privacy e sulla riservatezza dei dati sensibili tutelano i cittadini ha osservato ma attualmente non siamo in grado di modificare questa legge».
Per il promotore dell’iniziativa, Pieraldo Ciucchi (Sdi), la proposta di legge nasce dalla necessità di voltare pagina, dopo un periodo oscuro in cui si è «voluto criminalizzare oltremodo la massoneria e ,attraverso vicende giudiziarie, si è spazzato via l’area politica laicasocialista». «Occorre ripristinare tutte le garanzie democratiche nel sistema politico ha concluso mentre gli articoli regionali sono una palese violazione dei diritti costituzionali e delle norme recepite dalla Carta europea dei diritti fondamentali». Paolo Marcheschi (Forza Italia), definendo «finto» il dibattito, ha dichiarato che «l’ente Regione non può fare a meno di considerare il percorso di trasparenza fatto dalla Massoneria nel nostro paese». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maurizio Bianconi (An), che ha parlato della norma esistente come di una «legge ad hoc, concepita ad hoc, in un periodo storico ad hoc». Secondo il consigliere ci si muove in un terreno di ambiguità e la norma è «inutile, insufficiente e incompleta. La democrazia si autocostruisce, non si fa con le norme». Marco Carraresi (Udc) ha parlato di dibattito «fuorviante». «La legge non è pro o contro la massoneria ha detto , lo spirito della legge in vigore è pienamente condivisibile. Non accettiamo la demagogia, né la strumentalizzazione».
La criminalizzazione, secondo Fabio Roggiolani (Verdi), ha solo un retaggio nel passato. «Non ho niente contro la massoneria ha detto ma non vedo alcun problema nel dichiararne l’appartenenza». Infine Gianluca Parrini (Margherita) che, annunciando il suo voto contrario all’abrogazione dei due articoli, ha detto: «Nessuna discrimazione nei confronti degli appartenenti alla massoneria, ma una difesa a spada tratta dell’obbligo della trasparenza dell’amministrazione pubblica nei confronti dei cittadini».