Toscana
Iran, appello del Papa. Forse 40 mila i morti per il terremoto
A Bam, mille chilometri a sud-est della capitale Teheran – sull’antica Via della Seta resa celebre da Marco Polo, vivevano 80mila persone; a Baravat erano 27mila. Trascorrono intanto un’altra notte all’addiaccio, con temperature sottozero, migliaia di sopravvissuti avvolti in coperte o rifugiati sotto le tende già allestite. Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dai devastanti effetti di questa calamità naturale, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha stanziato due milioni di Euro dai fondi derivanti dall’Otto per mille. L’apposito Comitato per gli interventi caritativi nei Paesi in via di sviluppo provvederà all’erogazione della somma, accogliendo le richieste che gli perverranno direttamente o sostenendo progetti di istituzioni ecclesiali, come la stessa Caritas, che operano in luogo, collaborando con la Chiesa locale.
Man mano che passano le ore si chiarisce e in sostanza si conferma il bilancio delle vittime dei danni. Nella tarda serata di domenica, le competenti autorità iraniane rendevano noto che più di 20mila vittime erano state già sepolte ma centinaia, forse migliaia di cadaveri erano ancora in attesa di essere inumati; il ministero degli Interni non ha escluso che il totale possa raggiungere i 40mila morti.
Tra le vittime c’è anche Iraj Bastam di 46 anni, un cantante molto noto in Iran per le sue numerose incisioni di musica tradizionale. Iraj viveva a Bam con la sua famiglia, scomparsa con lui. Sarebbero invece circa 12mila i feriti finora ricoverati o curati in diversi ospedali del Paese. I senzatetto supererebbero i 100mila. Un bilancio preciso di morti, feriti e sfollati, con cifre in ogni caso sconvolgenti, non è a quanto pare ancora possibile ma ieri sera appariva scoraggiante che sotto le macerie di Bam non fosse più possibile trovare sopravvissuti.
Il generale Mohammad Hejazi, coordinatore dei soccorsi, ha detto all’agenzia di stampa iraniana Mehr che il 95 per cento dei feriti e delle vittime è stato estratto dalle rovine di Bam anche se le ricerche nella Cittadella’ (Arg-e Bam) si sono rivelate particolarmente difficili. Secondo Jasper Lund, un coordinatore dell’Onu per le emergenze umanitarie, sono tuttora al lavoro, alla ricerca di sopravvissuti, non meno di 20 squadre internazionali. Centinaia di aerei ed elicotteri (inclusi alcuni stranieri) hanno partecipato ieri alle operazioni di soccorso, trasportando feriti ma anche materiali di prima necessità, incluse le decine di tonnellate di medicinali inviate dagli Stati Uniti. Secondo un portavoce del Dipartimento di Stato americano e una fonte ufficiale iraniana, l’iniziativa di Washington non deve essere vista come una possibile modifica dei rapporti politici tra i due Paesi.