Toscana
Prima casa, il contributo che scontenta tutti
Il Governo nazionale stabilisce che il contributo vada alle giovani famiglie sposate. In Regione è stata cercata una prima mediazione. Che non è stata sufficiente. Infatti, il bando proposto dalla Giunta è stato cambiato rispetto alla formulazione originale. Il contributo per l’acquisto della prima casa rimane identico: a fondo perduto vengono erogati fino a 15 mila euro; la Regione si impegna poi a integrare le garanzie ipotecarie fino a un massimo di 70 mila euro. A essere cambiate sono le condizioni dei beneficiari. Nella prima versione il contributo veniva erogato alle coppie di fatto conviventi con un figlio e alle giovani famiglie sposate. Nella versione approvata in commissione entrambe le situazioni famiglia sposata e coppia di fatto devono avere un figlio o una gravidanza in atto. Il risultato? Se la prima formulazione era stata fermata in commissione, questa seconda è passata. Ma scontenta un po’ tutti sia nella maggioranza che nelle fila dell’opposizione. Anche per motivi diversi.
Gianluca Parrini (Margherita) non ha dubbi. «Capisco spiega il consigliere regionale la necessità di individuare una mediazione sui beneficiari della deliberazione in favore dell’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Ma la soluzione approvata dalla commissione mi lascia, però, alquanto perplesso. Essenzialmente perchè, in questo modo, alla fine si discriminano le coppie sposate senza figli alterando lo spirito del finanziamento statale immaginato per favorire l’acquisto dell’abitazione principale per le giovani coppie. Non volendo penalizzare le coppie di fatto alla fine si penalizzano le coppie regolarmente sposate».
Sulla stessa lunghezza d’onda Lorenzo Zirri, capogruppo di Forza Italia. «Il ritardo con cui la Regione ha varato il bando spiega mette in evidenza i preoccupanti limiti di governo della giunta Martini. Il bando comunque non è in sintonia col decreto ministeriale dello scorso aprile, che limitava i fondi alla famiglia intesa secondo l’articolo 29 della costituzione, cioè quella fondata sul matrimonio, sia esso civile o religioso». Infine, Pieraldo Ciucchi, capogruppo dello Sdi, che critica il provvedimento perché «quello che doveva essere un contributo alle giovani coppie per l’acquisto della casa è diventato un sostegno alla natalita».