Toscana

Coppie di fatto e famiglia sullo stesso piano?

Alla fine la Regione aiuterà le giovani coppie sposate o di fatto –ma con figli – a comprare la prima casa. Di fatto equiparandole. La delibera di Giunta – proposta dal vicepresidente Angelo Passaleva – è passata a tarda sera nella seduta del Consiglio regionale di martedì scorso. Salvata in extremis da un emendamento presentato dalla Margherita secondo il quale potranno accedere «agli eventuali fondi residui» anche le coppie sposate senza figli. A favore il centrosinistra con Rifondazione (con l’astensione dello Sdi), contrario tutto il centrodestra.

Da sottolineare che il fondo ripartito (circa 6 milioni di euro) arriva da un decreto del governo che lo aveva destinato alle famiglie di nuova costituzione «di cui all’art. 29 della Costituzione», ovvero sposate. La Regione ha allargato i destinatari aggiungendo le coppie di fatto, in quanto in materia «sociale» la potestà legislativa è regionale. La delibera ha avuto un’incubazione molto lunga in commissione prima di approdare in Consiglio (di cui abbiamo già parlato nel n. 40 del 2003 e nel n. 1 del 2004). Il provvedimento era già pronto nel dicembre scorso. Ma era stato fermato in commissione. Il testo allora prevedeva che i contributi per l’acquisto della casa – 15 mila euro a fondo perduto e integrazione delle garanzie ipotecarie – fossero erogati alle famiglie sposate e alle coppie di fatto, quest’ultime con la condizione che avessero un figlio o una gravidanza in atto.

Ma, soprattutto, i Ds hanno spinto per l’equiparazione. E il testo, prima di arrivare in Consiglio, è cambiato facendo un passo indietro rispetto alla prima formulazione: entrambe le unioni – sia quelle fondate sul matrimonio sia quelle di fatto – dovevano avere uno o più figli per accedere al contributo. Infine, il colpo di coda della Margherita che ha chiesto e ottenuto che accedessero ai fondi residuali anche le famiglie sposate senza figli.

«Grazie alla Margherita – osserva il consigliere Gianluca Parrini – è stato riaffermato solennemente il principio della famiglia fondata sul matrimonio». Secondo Passaleva con la delibera «si è raggiunto il livello più alto di compromesso», purtroppo però le coppie sposate senza figli non potranno godere dei benefici perché «difficilmente ci saranno dei residui». Per Lorenzo Zirri, capogruppo di Forza Italia «il bando è inaccettabile perché stravolge le finalità primarie del decreto ministeriale diventando, di fatto, un bando di sostegno alla natalità (per la quale esistono già appositi fondi) e non un’agevolazione per l’acquisto della prima casa».

Per Marco Carraresi, capogruppo Udc, ci sono luci e ombre. Positivo che per la priva volta si riconosca che «anche il bambino non nato è origine ed oggetto di precisi diritti». Ma poco condivisibile è «l’equiparazione di fatto delle “convivenze” alle famiglie fondate sul matrimonio».S.P.

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