Toscana
Famiglia e immigrati, Vassalli boccia lo Statuto regionale
La prima obiezione arriva sull’articolo 4 che contiente un riferimento alla famiglia. «Questa materia continua Vassalli è disciplinata dall’articolo 29 della Costituzione che ne definisce la nozione con riferimento ad una società naturale fondata sul matrimonio. L’articolo 30 fa spazio poi ad ogni tutela giuridica e sociale da assicurarsi per legge ai figli nati fuori del matrimonio, compatibilmente con i diritti dei membri della famiglia legittima».
E non è tutto. Anche il codice civile contiene una serie di articoli sull’argomento. «Ora, di fronte a questo complesso di disposizioni, sottolinea il presidente non si vede come una Regione possa regolare la materia con disposizioni ulteriori». In particolare il riconoscimento di diverse forme di convivenza familiare, ovvero le unioni di fatto. «Tale riconoscimento spiega Vassalli non spetta alla Regione in nessun modo per la semplice ragione che l’articolo 117 della Costituzione stabilisce che lo Stato ha legislazione esclusiva su alcune materie». Tra queste c’è l’«ordinamento civile» nel quale, continua il presidente, «rientra senza ombre di dubbio tutta la materia della famiglia, così come vi rientrerebbe, ove esistesse, la materia delle diverse forme di convivenza familiare». Se un riconoscimento si volesse dare «ciò non potrebbe avvenire che con legge dello Stato». Quindi, osserva Vassalli, «una disciplina regionale sarebbe una invasione di competenze esclusive dello Stato e contrasterebbe con la Costituzione».
Ma sul banco degli imputati c’è anche l’articolo 3 dello Statuto regionale. In particolare il terzo comma dove si dice che la Regione «promuove la partecipazione dei residenti in Toscana alle scelte politiche regionali». «È più che chiaro sottolinea Vassalli che ci si riferisce anche alla possibilità di concedere il diritto di voto agli immigrati». Ma anche qui c’è un ostacolo. «Anche la materia dell’immigrazione nel suo complesso, senza possibilità di distinzioni, rientra nella competenza legislativa dello Stato».
E quindi? «Bisogna che la Regione Toscana conclude il Presidente emerito della Corte costituzionale rinunci a provvedere in modo autonomo a questa innovazione e attenda la preannunciata innovazione della legislazione statale in tema di voto agli immigrati».