Toscana
Aumento di iscritti alla Cisl Toscana
Tra i dati più rilevanti l’aumento degli iscritti nell’industria, che aumenta di 1.360 iscritti, un risultato che spicca ancora di più tenendo conto del sensibile calo occupazionale che il comparto ha registrato nel 2003. È la conferma di come la Cisl toscana non sia forte solo nei suoi settori tradizionali, come il pubblico impiego e le banche, ma si stia radicando in modo sempre più ampio anche nell’industria, dove conta 5 mila 683 iscritti in più negli ultimi 5 anni. A crescere sono tutti i comparti produttivi, dai servizi al pubblico impiego e perfino l’agro-alimentare che fa registrare un aumento di iscritti nonostante l’occupazione fiacca.
Tra i lavoratori attivi la categoria più forte si conferma quella del pubblico impiego, che conta 17 mila 860 iscritti, davanti agli edili che con l’incremento numericamente più consistente (+1.189, 11,44%) arrivano a 11 mila.581 iscritti (il 20 per cento dei nuovi iscritti è rappresentato da lavoratori immigrati) e diventano la seconda categoria davanti alla scuola (11.572), ai lavoratori del commercio e turismo (10 mila 353) e ai bancari (10 mila 48). Notevole l’incremento degli immigrati dell’Anolf (associazione nazionale oltre le frontiere), passati da 1.820 a 2 mila 731 e quello dei lavoratori atipici (Alai) che fanno segnare un aumento di oltre il 20 per cento.
A livello territoriale l’incremento maggiore in assoluto è quello di Firenze (+1.148 iscritti, 2,46%), mentre in percentuale sono Massa Carrara (+4,79%) e Prato (+4,46%) a far registrare la crescita maggiore. Tutte le province hanno un segno positivo, tranne Lucca che resta sostanzialmente stabile (-74 iscritti, 0,2%). «Senza cadere nei trionfalismi possiamo dire che è un grande risultato. La Cisl cresce di quasi 4 mila iscritti: è la conferma della bontà della sua linea» commenta il segretario generale della Cisl toscana, Gianni Salvadori, presentando i dati. A proposito della situazione economica della regione Salvadori ha espresso «forti preoccupazioni per le difficoltà e lo stato di disagio profondo dell’economia toscana evidenziati dagli indicatori economici».
Il segretario Cisl ha ricordato che il Pil regionale è aumentato nel 2003 di un modesto 0,3%, che l’export ha subito un tracollo del 13% e anche la produzione industriale ha fatto segnare un segno negativo con meno 3,9%. «È vero ha detto Salvadori che l’occupazione cresce leggermente, ma spesso grazie a precariato e lavori instabili, visto che sono i servizi a crescere, mentre nel manifatturiero gli occupati diminuiscono dell’1,3%.
Sono dati che ci parlano di una Toscana dove l’occupazione tiene, ma non c’è sviluppo». «Per questo ha concluso il segretario Cisl riteniamo che sia urgente ridefinire il Patto per lo sviluppo e la buona occupazione e che questo debba rapidamente arrivare alla sua sottoscrizione, rispondendo così alle attese dell’economia e delle imprese toscane. Ritardare il patto significherebbe assumersi responsabilità che impedirebbero l’impegno economico della Regione a un ulteriore sostegno dell’economia della Toscana».