Toscana
Misericordia e Regione insieme contro gli usurai
Dal 1998 al 2003 sono state ben 592 le famiglie toscane che hanno ottenuto finanziamenti bancari garantiti dal sistema di centri ascolto prevenzione usura delle Misericordie della Toscana per un valore complessivo di 8.358.000 euro. E sempre al 31 dicembre 2003 sono arrivate ben altre 61 proposte di prestiti garantiti ed inoltrati agli istituti bancari.
Questi sono i dati emersi dalla relazione del Presidente della Commissione Prevenzione Usura Lelio Grossi al Commissario Straordinario del Governo per l’iniziative antiusura ed alle Autorità Regionali, la scorsa settimana durante l’incontro che si è svolto nell’Auditorium del consiglio regionale. Da questo pomeriggio è venuto fuori che nel 2003 le richieste ai centri d’ascolto sono cresciute ed i finanziamenti garantiti sono stati 129 per circa 2 milioni e 553 mila euro, con un incremento, rispetto al 2002, del 55% nel numero e del 135% rispetto all’importo erogato. C’è da precisare che chi si rivolge ai centri d’ascolto, non sono solo quelle persone che per risolvere i loro problemi finanziari si rivolgono agli usurai.
L’appoggio ed il sostegno dei centri va anche a tutte quelle famiglie i cui redditi ormai non sono più sufficienti per soddisfare i bisogni primari. Infatti, sono sempre più frequenti le richieste di aiuto per pagare l’affitto, le utenze, il bollo o l’assicurazione della macchina.
«È chiaro commenta l’assessore regionale alle politiche sociali Angelo Passaleva che queste osservazioni sono la conferma che il disagio economico è cresciuto ed è comune a molte famiglie che ieri non erano considerate povere». L’Osservatorio delle Misericordie che nell’anno passato ha effettuato circa 1000 colloqui, ha rilevato che le difficoltà finanziarie sono causate prima di tutto da stati di crisi dell’impresa per il 18%, seguiti da malattie con il 17% e dal razionamento del credito con il 16%. La perdita del posto di lavoro ed un uso non corretto del denaro incidono nei dissesti finanziari per il 14%,mentre la separazione o il divorzio per il 13%.
Dai colloqui è stato possibile individuare anche la tipologia di chi si rivolge ai 20 centri gestiti dalla Misericordia. Risulta che ben l’86% delle domande provenga dalle imprese e che solo il restante 14% riguardi persone fisiche. Di quest’ultime l’89% sono dipendenti mentre l’11% è pensionato.
A tutti questi numeri non si poteva non aggiungere anche quelli che indicano le fasce di età. Ben il 65% dell’utenza dei centri è tra i 40 ed i 65 anni, la percentuale si abbassa fino al 41 % per le persone fino a 40 anni. Solo il 7% di chi chiama ha oltre i 55 anni. In questi cinque anni di vita i venti centri hanno aiutato quasi 600 persone. Le strutture si sono specializzate e diventate sempre più efficienti. Unica costante di tutto questo grandissimo lavoro è che viene fatto completamente a titolo gratuito e nella più completa riservatezza.