Toscana
Un test per governo e opposizione
Anche sul piano politico c’è una novità, almeno per noi italiani. Nonostante il sistema proporzionale, alcune liste (Ds, Margherita, Sdi e Repubblicani europei) hanno deciso di correre insieme sotto il simbolo «Uniti nell’Ulivo per l’Europa». Un progetto di aggregazione che ha creato qualche tensione con gli alleati nell’Ulivo (Verdi, lista Di Pietro-Occhetto, Comunisti italiani) e dal cui esito può dipendere il futuro italiano di Romano Prodi. Anche per il centrodestra queste elezioni europee sono un banco di prova importante per la tenuta della maggioranza di governo: una sconfitta soprattutto del principale partito, Forza Italia, aprirebbe una difficile verifica. Viceversa un successo sarebbe un buon viatico per arrivare al termine della legislatura.
Cinque anni fa i toscani eletti a Strasburgo furono solo due, il diessino Guido Sacconi e il forzista Enrico Ferri, ai quali si è aggiunto, strada facendo, il forzista Paolo Bartolozzi, subentrato allo stesso Berlusconi nel 2001. Tutti e tre sono di nuovo candidati ma per tornare a Strasburgo dovranno vincere una concorrenza agguerrita, anche per la riduzione complessiva dei seggi a disposizione (da 18 a 15).
Da associazioni e movimenti cattolici a parte il Movimento per la vita che vede scendere in campo il suo presidente Carlo Casini con l’Udc più che dichiarazioni di voto arrivano richieste di impegni rivolte a tutti. Un documento è stato preparato dal Forum delle associazioni familiari («Il futuro dell’Europa passa dalla famiglia») e già sottoscritto da una cinquantina di candidati, un altro, con un’ottantina di adesioni, da «Missione Oggi», «Mosaico della pace» e «Nigrizia» («L’Europa si ricordi del sud del mondo»). Altri documenti arrivano da Caritas europa (su pace, diritto d’asilo e immigrazione), dal Forum permanente del Terzo Settore e dalle Organizzazioni non governative italiane (politica estera e cooperazione) e dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza («Vanno i poveri in Europa?».
I vescovi europei, infine, hanno redatto una sorta di «decalogo» su valori da porre alla base del futuro Parlamento Europeo. Un’iniziativa particolare è quella delle Acli che invita a non votare quei candidati «di bandiera» che in caso di elezione non andranno a Strasburgo, perché hanno già incarichi incompatibili (parlamentari, ministri, consiglieri regionali, presidenti di regioni e province, sindaci di comuni con più di 15 mila abitanti). Sul sito www.acli.it l’elenco degli «incompatibili» e la loro dichiarazione pubblica sull’accettazione o meno del nuovo incarico che farebbe decadere il precedente.
Ma per la Toscana la tornata elettorale sarà anche un importante test amministrativo. Se nelle 8 province il centro-sinistra parte favorito, più incerto è il confronto ad Arezzo, dove cinque anni fa vinse a sorpresa il centro-destra, e a Firenze, dove l’uscente Domenici potrebbe essere costretto almeno al ballottaggio, anche se non è detto sia con il candidato del centro-destra, Domenico Valentino, quanto piuttosto con l’outsider Franco Cardini.
Liste e candidati alle Europee
Elezioni europee, dichiarazione dei vescovi europei
Il sito delle Acli con la campagna sulle incompatibilità
Il documento del Forum del Terzo Settore
Il documento di Nigrizia, Missione oggi e mosaico della pace
Il documento del Forum delle Associazioni familiari
Il sito con lo speciale dell’Ue sulle elezioni (con risultati da lunedì)
Mostra la scheda per le elezioni europee
Europee, quattro domande a candidati cattolici
Elezioni a Firenze: i candidati sindaco all’esame del mondo cattolico