Toscana
Elezioni, la Toscana guarda a sinistra
La Toscana conferma le tendenze nazionali che vedono il calo di Forza Italia e la sostanziale tenuta della maggioranza di centro-destra grazie alla crescita di An, Cdu e Lega. A sinistra la lista unitaria «non sfonda», mentre crescono le altre liste e in particolare Rifondazione comunista che vede crescere i suoi consensi non solo in termini percentuali (dal 7,4 al 9,1%) ma anche assoluti (199.681 voti contro i 153.303 di cinque anni fa).
Nonostante tutto in casa Ulivo c’è soddisfazione. «Il risultato delle elezioni europee dice chiaro della sconfitta di Berlusconi. Il premier è stato punito dagli elettori e il suo partito ha perso il 9% dei voti dal 2001 e, in Toscana, la destra perde 5% e la forbice si apre ancora a favore del centrosinistra». Il giudizio, espresso in una dichiarazione congiunta, è dei quattro segretari regionali della Lista unitaria Marco Filippeschi (Ds), Antonello Giacomelli (Dl), Pieraldo Ciucchi (Sdi) e Elio Bianchi (Repubblicani). «Nel voto europeo, col 42% l’Uniti nell’Ulivo è di gran lunga la prima formazione politica toscana e distanzia Forza Italia di un bel 24% dei voti. È un risultato importante – sottolineano i segretari – vista la breve campagna elettorale della lista unitaria e il sistema elettorale proporzionale che ha agevolato il buon risultato delle liste di sinistra presentatesi col loro simbolo tradizionale».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della giunta regionale toscana. «Con queste elezioni il polo di centrodestra non ha più la maggioranza del paese; nel 1999, in una situazione analoga da parte del centrosinistra Silvio Berlusconi chiese le dimissioni del governo perché non aveva avuto la maggioranza alle europee; ora dirà che questa regola non vale», ha commentato Claudio Martini riconoscendo però che in Italia «l’erosione avvenuta nei confronti del centrodestra è stata più lenta di quanto è invece avvenuto in altri Paesi europei».
Di tuttaltro segno la lettura dei risultati del coordinatore regionale di Forza Italia, Denis Verdini. «Nella stessa Toscana rossa, la lista unitaria è arretrata rispetto ai voti raccolti nelle precedenti consultazioni da Ds, Margherita e Sdi. Una bocciatura, insomma, senza se e senza ma». Per quanto riguarda il risultato di Forza Italia in Toscana, Verdini osserva che «in una competizione elettorale oggettivamente in salita, e in una terra difficile come la Toscana, Forza Italia ha sostanzialmente tenuto le sue posizioni rispetto alle precedenti europee, dimostrando un radicamento sul territorio ormai diffuso e stabile». «Spicca fra tutti il dato della città di Firenze – sottolinea Verdini -, dove siamo cresciuti di un punto e mezzo rispetto al ’99. Forza Italia, stando ai risultati quasi definitivi, è riuscita a mantenere, con Paolo Bartolozzi, un parlamentare toscano a Strasburgo, e anche questo è motivo di grande soddisfazione». «A livello nazionale, la coalizione di centrodestra è rimasta maggioranza nel Paese – prosegue Verdini -, mentre nel resto d’Europa molti governi hanno visto erodere in modo massiccio i loro consensi. Il Triciclo di Prodi, invece, ha fallito tutti i suoi obiettivi politici: il 31,1% raccolto, infatti, è il ruggito del coniglio di un cartello elettorale senza identità e senza programmi condivisi che non ha tolto un voto alla Cdl e ha visto crescere in modo preoccupante tutta l’area della sinistra radicale con cui ora dovrà fare i conti molto più di prima».
Chi ha indubbi motivi di soddisfazione è Rifondazione Comunista. «In Toscana 200 mila voti, pari al 9,1%, a Rifondazione comunista, rappresentano un risultato straordinario. Il nostro partito emerge come forza trainante di un polo di sinistra critica e di alternativa», commenta la segreteria regionale. «Il Prc in Toscana – prosegue la nota – aumenta dell’1,7% rispetto alle europee del ’99 e del 2,2% rispetto alle politiche del 2001. Questo risultato, insieme a quello complessivo della sinistra di alternativa che va oltre il 15%, è in sintonia con le istanze del movimento dei movimenti ed esprime la possibilità concreta per la costruzione dell’alternativa programmatica a Berlusconi e per una innovazione del governo regionale toscano». «Ciò – conclude la nota – è tanto più significativo visto il risultato negativo di Forza Italia, che prende il 17% e pone al centrosinistra la priorità di una relazione con la sinistra critica e di alternativa».
Anche nelle amministrative la Toscana conferma la forza del centrosinistra i cui candidati – stando alle prime proiezioni – dovrebbero aggiudicarsi al primo turno tutti gli 8 consigli provinciali. A Firenze e ad Arezzo, le città capoluogo dove più interessante era la sfida, si sta delineando un ballottaggio tra il candidato del centro-sinistra (l’uscente Domenici a Firenze e la senatrice Bettoni ad Arezzo) e quello del centro-destra (l’uscente Lucherini ad Arezzo e Valentino a Firenze).
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